L’EX PREMIER ORA DEVE RICUCIRE CON GLI ESPULSI

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Finora il professor Conte ha dimostrato grande abilità nell’equilibrare coalizioni difficili, sia con la Lega che con il Pd. Adesso però il compito è più arduo, perché dovrà fare da mediatore tra i governanti – come preferisco chiamare i governisti – e i cosiddetti duri e puri. E questa capacità politica non è detto che Conte ce l’abbia, essendo molto diversa da quella di uomo delle istituzioni.
Ora Conte dovrebbe per prima cosa chiarire le priorità del suo Movimento, quelle riforme da portare al tavolo e rivendicare come proprie, come è stato negli anni scorsi per il Reddito di cittadinanza o l’abolizione dei vitalizi. E poi negoziare con le altre parti politiche.
Ma sarà fondamentale anche recuperare un rapporto con gli espulsi dal Movimento. Lui può farlo, intanto perché quegli ex 5 Stelle non sono stati espulsi da lui e dunque devono quantomeno stare ad ascoltarlo. E poi perché credo che tra loro ci siano molte persone con cui è possibile riallacciare i rapporti. Il compito di un capo politico è aggregare, non sovrintendere a scissioni.

di Gianfranco Pasquino
Politologo