Lgbti, Brignone-Civati: Polemiche su Catania Pride inaccettabili

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“Vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà alle attiviste e agli attivisti del Catania Pride che negli ultimi giorni sono stati attaccati strumentalmente in seguito all’iniziativa che ha visto la lettura di favole che parlano di diversità ed inclusione. Con Possibile abbiamo già promosso iniziative simili, come nel 2016 a Senigallia dove abbiamo presentato alla cittadinanza ‘Nei panni di Zaff’, un libro finito al centro di una ingannevole e strumentale propaganda, tesa a ostacolare la corretta educazione dei bambini a riconoscere e rispettare le differenze e i sentimenti”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone.

“Se l’interesse della destra italiana è quella di tutelare il diritto dei minori a una infanzia serena, allora si occupino di riformare il diritto di famiglia e il sistema di adozioni. Bisogna superare le gravi discriminazioni che in questo Paese determinano famiglie di serie A e di serie B, invece di rincorrere la battaglia ideologica del gender che non esiste e che serve solo a spostare l’attenzione dal fatto che sono contrari alle politiche per l’uguaglianza di tutte e tutti” aggiunge Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, che rilancia: “Il nostro Paese è pronto, lo dimostra l’affluenza straordinaria ai Pride di questo anno per il riconoscimento dei diritti. Una marea composta non solo da persone LGBTI ma anche da tanti eterosessuali e famiglie pronti a battersi al fianco della comunità perché consapevoli che l’uguaglianza aiuta tutte e tutti non solo alcuni”.

“Vorrei ringraziare le tante persone che si sono spese per l’organizzazione del Catania Pride compresi gli appartenenti al network di Possibile LGBTI e del comitato di Catania”, ribadisce Gianmarco Capogna, portavoce della campagna LGBTI del partito. “I Pride – conclude Capogna – sono un grande momento di festa e battaglia politica collettiva. L’organizzazione delle Pride Week serve a spiegare che le manifestazioni dell’orgoglio LGBTI non si esauriscono solo nella parata ma nell’impegno a rompere il muro del silenzio intorno a certe tematiche, portandole in giro per tutta la città e sensibilizzando l’intera cittadinanza. Nessuno vuole indottrinare i bambini che, fortunatamente, sono molto spesso liberi dalle catene del pregiudizio che imprigionano gli adulti”.