L’I.T.I.S. “L. Casale” di Torino visita l’Eni di Robassomero

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Aziende, Scuola e Società

L’I.T.I.S. “L. Casale” di Torino visita l’Eni di Robassomero

ROBASSOMERO – Nonostante l’inclemenza della situazione meteorologica, una trentina di ragazze e ragazzi – pardòn! tecnici periti chimici industriali dei materiali – hanno visitato mercoledì 8 maggio le lavorazioni del sito Eni di Robassomero; oramai un classico per questo istituto. Sì, perché sono oltre 30 anni, con fasi alterne, che le sue quinte classi vanno in visita in questo stabilimento che produce additivi per oli lubrificanti, dove lavorano loro colleghi già assunti in anni precedenti.

D’altra parte l’istituto “L. Casale” è complesso e viene da lontano, perfettamente inserito nella “modernità industriale” con la programmazione annuale di non solo visite ma anche con l’organizzazione di stages su base volontaria per i suoi iscritti (dopo il 4 anno) per una completa e corretta formazione utilissima in fase di inserimento professionale.

Già il nome completo: “Istituto d’Istruzione Superiore Ada Gobetti Marchesini – Luigi Casale – Vera e Libera Arduino – Polo per la chimica e le biotecnologie sanitarie ed ambientali, Amministrazione Fiinanziaria e Marketing e Relazioni Internazionale per il Marketing”, la dice lunga sulla sua “nobiltà”.

L’edificio scolastico di via Rovigo 19 fu costruito nel lontano 1964 per ospitare la specializzazione chimica industriale dell’Istituto tecnico, e fu intitolato a Luigi Casale (1892 – 1927), importante chimico italiano che acquistò fama internazionale dopo la prima guerra mondiale, per aver realizzato un nuovo metodo industriale per la sintesi dell’ammoniaca. Nel suo insieme subì poi parecchie trasformazioni, agglomerazioni, cambiamenti e trasferimenti di sede, ma è sempre “sovravvissuto a testa alta”.

Pur soggetto a tali drastici cambiamenti logistici ed amministrativi, infatti, l’Istituto si trova oggi a possedere un ampio patrimonio di risorse materiali (strutture, attrezzature, materiale didattico e tecnico), – ma soprattuto umane (competenze in molteplici ambiti professionali) che permettono attualmente di offrire, sicuramente in ambito piemontese ma anche oltre, un’offerta formativa di qualità, ampia ed unica nel suo genere.

Dicevamo che sono oltre 30 anni che i suoi alunni e professori (circa 600 allievi frequentano le lezioni) – tra le altre visite e gli stages – si arricchiscono delle conoscenze e delle continue innovazioni di questo stabilimento, sempre con reciproca soddisfazione. Questo perché anche ENI, oltre alle assunzioni, ha molto know- how da offrire, con esperienze che le vengono da 32mila dipendenti e rapporti con oltre 70 Paesi, essendo tra le 5 major più importanti del petrolio.

Nello specifico il sito di Robassomero ha una sessantina di addetti ed è dotato di 3 invidiabili certificazioni, periodicamente controllate da enti terzi: ISO 9002 per la qualità produttiva, ISO 14000 per la tutela dell’Ambiente ed una terza per la Sicurezza; è inoltre dotato di sistemi produttivi e di controllo all’avanguardia, essendo il campo della produzione di additivi per oli lubrificanti molto ristretto, limitato ad un numero di produttori che si contanto sulle dita di una mano.

Una giornata insomma che è stata un ottimo esempio di positività, di circolo virtuoso, valido e concreto, di intreccio sociale, sul territorio, tra Azienda, Scuola e Società.

Interessati e coinvolti in questa specifica visita sono stati 29 allievi della V/A e V/B e tre docenti (i professori Patrizia Leone, Serena De Bortoli e Alfonso Totaro) che hanno così potuto verificare “in campo” macchine, strumenti, impianti e tecniche produttive; non solo. Anche molti utili consigli e suggerimenti sono stati dispensati dall’ingignere Carlo Mustorgi, a quei giovani “a piene mani” per impostare un colloquio per loro vincente in caso di futura convocazione.

Qualcuno ha inoltre notato non solo la cura che questa società a Robassomero (direttore ingegnere Mario Marrone) pone nel produrre i suoi additivi con alta qualità, nel rispettare l’ambiente e nel tutelare la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini della vicinissima comunità locale, ma anche – ha potuto osservare – i circa 6500 pioppi piantati, in collaborazione con l’Università di Torino, quale parziale tecnica di decontaminazione del suolo (a causa di inquinamenti di società precedenti che hanno operato nel sito). Degno complemento ad un verde curatissimo dei giardini, delle aree dismesse e degli altri alberi di arredo, in armonia col vicino parco della Mandria e con la collaudata strategia del Gruppo.

Gruppo che ha impostato una strategia integrata tesa a fornire una transizione energetica verso un futuro senza inquinanti (low carbon, biocarburanti,…), volta a promuovere lo sviluppo di energie rinnovabili e stimolare la loro ricerca nel totale e pieno rispetto per le persone.

Una realtà dinamica di un marchio che sa trasformarsi pur restando sempre fedele a se stesso ed alla sua “mission”.

Lusinghieri e concordi, oltre alle lodi ed ai ringraziamenti finali di rito, i commenti raccolti tra i diplomandi, gli accompagnatori Eni e gli insegnanti, per il prosieguo di una collaborazione futura anche oggi rinnovata.

Franco Cortese Notizie in un click