LIBANO LE PROTESTE CONTINUANO E UN NUOVO PREMIER SI AFFACCIA A BEIRUT

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Abbiamo raccontato le proteste della popolazione libanese sin dal loro inizio il 17 ottobre. Le piazze di Beirut e via via tutte le città libanesi da nord a sud hanno dato via a manifestazioni grandiose, contro il carovita e contro la corruzione. La stessa cosa accade in contemporanea nel vicino Iraq (con repressione molto più violenta), in Iran, e in tutto il Sud America. Le proteste del Paese dei Cedri sono state però caratterizzate da una tolleranza tutto sommato migliore, almeno nella reazione delle forze armate.

Dopo le dimissioni di Hariri, ecco il nome di Hassan Diab, nominato nuovo primo ministro dal Presidente Aoun. Diab insegna all’America Univerity of Beirut e non viene dal mondo politico. Avrà l’arduo compito di formare un nuovo Governo nel mezzo di una crisi economica, con le piazze che non accennano a svuotarsi.

Il Governo di Hariri era un governo di unità nazionale, composto cioè da tutti i partiti, rappresentati con quote nell’esecutivo. Quello di Diab dovrebbe essere un governo espressione di una maggioranza parlamentare. Il paese potrebbe nuovamente dividersi perché alcuni partiti (tra cui il partito sunnita, che avrebbe dovuto invece appoggiare Diab) non si sono espressi a favore del nuovo Governo.

La società civile, insomma, sembra non dare troppe speranze che la crisi sia risolta. Continuiamo a seguire quello che accade.

Yana Ehm