Libia, Erdogan: “Pronti a offrire un aiuto militare a Tripoli”

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La Turchia è “pronta” ad aiutare il governo di accordo nazionale libico sia che si tratti di “cooperazione militare e di sicurezza” che di questioni che riguardano l’accordo sulla demarcazione dei confini marittimi: “Daremo un’ulteriore accelerazione al processo turco-libico. Se ci sarà bisogno, abbiamo detto che siamo pronti a dare il nostro supporto in qualsiasi momento”, fa sapere il presidente Recep Tayyip Erdogan, a Ginevra, dove si è recato per il Forum Onu sui rifugiati, ribadendo la determinazione della Turchia a procedere con i suoi piani in linea con i memoranda recentemente firmati con il capo del Consiglio presidenziale libico, Fayez al-Sarraj. Secondo Erdogan, le contestate intese siglate con Tripoli accelereranno il processo di cooperazione tra i due Paesi. “Un rallentamento è fuori discussione”, ha proseguito il leader turco – citato dal sito del quotidiano ‘Sabah’ – sottolineando come in Libia sia in corso una guerra in cui Emirati ed Egitto sostengono apertamente il generale Khalifa Haftar che “non è riconosciuto a livello internazionale come un legittimo leader politico”. Tornando ai memoranda firmati con Tripoli, Erdogan ha respinto le accuse che violerebbero i diritti dei Paesi terzi nel Mediterraneo orientale. “Tutto ciò che riguarda l’accordo è in linea con il diritto internazionale”, ha assicurato. Il leader di Ankara ha poi aggiunto che nella sua telefonata di ieri con Vladimir Putin sono stati concordati colloqui nei prossimi giorni con l’invio di una delegazione in Russia per discutere di Libia, Diversa la posizione dei due leader: Erdogan sostenitore del governo di Tripoli di Fayez al-Sarraj, mentre Putin ha fornito supporto alla giunta militare libica guidata dal generale Haftar. “Se serve possiamo chiudere basi Usa in Turchia” “Se serve, possiamo chiudere una o entrambe” le basi militari gestite dagli Usa in Turchia di “Incirlik e Kurecik”, ha sottolineato Erdogan, parlando con i reporter a margine del Forum. “Sappiamo bene quando agire con moderazione e quando essere determinati”, ha aggiunto il leader di Ankara, criticando Washington per le minacce di sanzioni.