L’indice della Lombardia sbagliato

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I fatti di questi ultimi giorni ci hanno ribadito che quando si parla di numeri bisogna fare molta attenzione: è bastato riportare in maniera scorretta un dato relativo ai contagi in Lombardia, che la regione è finita in zona rossa anziché arancione per una settimana intera. Non ho elementi a sufficienza per poter dire cosa sia successo, ma probabilmente c’è stato un errore umano, qualcuno avrà inserito un dato nella casella sbagliata, e il danno è fatto.
Questo errore del quale per molto tempo nessuno si era accorto mi dice che dobbiamo essere ancora più attenti quando maneggiamo numeri, perché una disattenzione può portare a danni anche ingenti. E infatti già da subito gli organi di stampa riportano il saldo del danno economico provocato alla Lombardia in seguito ad una settimana di zona rossa anziché arancione.
Era già successo che qualcuno sbagliasse i calcoli nel 1999, quando la sonda spaziale Mars Climater Orbiter si è schiantata sul Pianeta Rosso, buttando al vento i 300 milioni di dollari speso per la missione. Cosa era successo? Ad un certo punto, quando la navicella si preparava alla discesa e cercava l’orbita corretta, si posizionò a 57 km d’altezza anziché ai 150 previsti, perché il computer di bordo lavorava calcolando in parte secondo il nostro Sistema metrico decimale e in parte secondo il Sistema imperiale, quello usato nei paesi anglosassoni, con pollici, iarde e once. È un po’ come se io acquistassi un condizionatore legato ad un termometro inglese anziché al nostro, e quando la temperatura è di 40 gradi, mi scattasse il sistema di riscaldamento, poiché 40 Fahrenheit corrispondono ai nostri 4 gradi Celsius, e quindi è una temperatura invernale.
Ecco perché io bacchetto, anche sulle pagine dei social che gestisco, gli errori formali: perché dobbiamo abituarci a dire e scrivere cose corrette, dal momento che non si sa mai… l’errore potrebbe portare grandi disagi.
Ed ecco perché mi ha disturbato sentire in un episodio del Tenente Colombo, L’Illusionista, quando, durante l’omicidio, il grande Santini (così si faceva chiamare il mago protagonista), entrava in una vasca d’acqua con solo cinque piedi quadrati d’aria: l’aria a disposizione deve essere di un certo numero di litri, o di decimetri cubi, o piedi cubi, non quadrati. Per fortuna Peter Falk non era ancora entrato in scena in quel momento, altrimenti si sarebbe appuntato sull’agendina anche questo errore.

Giorgio Dendi