L’“indispensabile Bellanova”

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Una volta i cavalli di razza facevano politica: Fanfani e Moro nella DC, per esempio. Non è che oggi non ce ne sarebbero: Di Maio e Di Battista avrebbero le qualità per diventarlo se non fosse che purtroppo il M5S non fa politica, fa solo il bene dell’Italia, che sarebbe magnifico se prima avesse convinto gli italiani che effettivamente quello è il loro bene, ossia se avesse fatto politica. Così come Conte, che almeno ha l’attenuante di non far parte di nessun partito. A fare politica sono allora (per estendere agli altri equidi l’immagine introdotta da Donat Cattin) le zebre, le quali in questo contesto mi servono per indicare i trasformisti, allo stesso tempo bianchi e neri, e gli asini, numerosissimi perché il liberismo, oltre che all’economia e alla morale, la sua deregulation l’ha applicata all’intelligenza e alla competenza.

Accade così che ad accendere la tv immancabilmente ci si imbatta in personaggi imbarazzanti come Meloni e nelle sue lunghissime esternazioni, ostentatamente becere per coprire un vuoto assoluto di idee e di valori; o come Renzi, che ha distrutto ogni cosa alla quale si sia accostato e ciò nonostante (anzi, proprio per questo) continuano a permettergli di diffondere le sue cazzate quotidiane. O come Teresa Bellanova, che fino a ieri non sapevo chi fosse e adesso che lo so mi sento un po’ più depresso: capodelegazione di Italia viva e ministro, che siccome era altrove il governo non ha potuto prendere urgenti decisioni sul Covid. L’“indispensabile Bellanova” dovrebbe essere un ossimoro umoristico e invece è un fatto, che illustra la tragica deriva del nostro paese, nave sanza nocchiere in gran tempesta perché i validi nocchieri che pure esistono (non solo nel M5S) sono troppo preoccupati delle forme e della superiorità morale e così non si rimboccano le maniche, non si sporcano le mani, non affilano i coltelli per contrastare adeguatamente, cioè politicamente, i politicanti del nulla con i quali il neocapitalismo sta privatizzando gli Stati e americanizzando il pianeta. Solo la politica può salvare l’Italia e il mondo dalla dittatura mediatica e finanziaria, e la politica include ideali e progetti ma anche strategie e tattiche, include fini e mezzi, include compromessi, propaganda e sotterfugi, soprattutto include la capacità, quando necessario, di essere senza pietà e senza rimorsi.                                                                                                                                                                 (di Francesco Erspamer)