L’INERZIA DELLA REGIONE A SCAPITO DEI CITTADINI

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Siamo alla resa finale sulle responsabilità della situazione dei #rifiuti nella #Capitale.
Ed ecco che non potendo più dissimulare i vergognosi ritardi e le macroscopiche inadempienze, alla spicciolata vengono fuori le dichiarazioni dei vari assessori regionali che eseguono alla lettera il detto: ”la migliore difesa è l’attacco”
Senza rendersi conto che il giochetto di isolare Roma per poi puntare il dito contro la #Sindaca ormai lo hanno capito tutti.

E così il teatrino a mezzo #stampa comincia con l’assessore #Valeriani che incolpa #AMA e la raccolta per la giacenza su strada dei rifiuti (come se, innocente, non sapesse che il problema è dove portarli e non raccoglierli) arrivando di nuovo a scaricare la responsabilità dell’insufficienza impiantistica alla Sindaca e a Roma Capitale, quando nelle stesse loro linee guida è scritto testualmente:
“Si attesta che in base alle volumetrie attualmente disponibili, alle esigenze di smaltimenti dei vari #ATO e dell’insufficienza di vari ATO, già dall’anno 2020 ci sarà emergenza nell’intera Regione in caso di mancata autorizzazione di nuove volumetrie e nuovi impianti.”

A questo si aggiunga anche quanto scritto nel capitolo “Localizzazione degli Impianti” sempre delle linee guida della Regione Lazio approvate dalla #Giunta e quindi dallo stesso Valeriani:
“La Città metropolitana di Roma Capitale, con Determina Dirigenziale R.U. n. 5545 del 20/12/2018 ha provveduto all’individuazione di aree idonee e non idonee alla localizzazione di impianti di smaltimento di rifiuti nell’area della #CittàMetropolitana di Roma Capitale, ex art. 197 comma 1, lettera d) D. Lgs. 152/2006, elaborate in due planimetrie in scala 1:100.000
(…) tuttavia poiché non vi sono riportati i vincoli imposti con puntuali Decreti Ministeriali a tutela del patrimonio archeologico (…) In sede di svolgimento di #VAS appare opportuno integrare le previsioni della Città metropolitana con tali vincoli al momento non esplicitati”

Le responsabilità della #Regione sono dunque evidenti e scritte nero su bianco proprio nelle linee guida da loro partorite dopo 7 anni di (mal)Governo.

Il teatrino continua con l’assessore alla #salute D’Amato che incalza la Raggi sull’emergenza sanitaria derivante dai rifiuti in terra…aggiungendo che la Sindaca dovrebbe avere “il pudore di tacere” …
Chi dunque ha smantellato la sanità pubblica della Regione Lazio, Chiudendo presidi ospedalieri, riducendo personale e strutture, portando addirittura le nostre eccellenze in campo medico a chiedere il trasferimento in altre regioni (come accade ad esempio al #ReginaElena), fallendo miseramente l’organizzazione delle prenotazioni e riducendo i Pronto Soccorso delle riproduzioni di ospedali da campo sotto bombardamento, si arroga il diritto di intimare il silenzio per pudore a chi subisce il blocco politico e amministrativo della Giunta Regionale alla quale egli stesso appartiene.

Noto proprio in queste ore girare su internet un’intervista di Marino, ex sindaco di Roma, il quale anch’egli attribuiva l’emergenza rifiuti a #Zingaretti e alla Regione a causa del blocco dei progetti per il superamento della chiusura di #Malagrotta.
La storia dunque si ripete e Dove finisca l’ostruzionismo della Regione Lazio e dove cominci l’incapacità di governarla non è dato sapere.
Ma le responsabilità oramai sono sotto gli occhi di tutti.

Valentina Corrado