Lo chiamano “aborto facile”, ma le donne soffrono

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Facile, sicuro, legale, fai da te. Ecco gli aggettivi con cui si fa pubblicità all’aborto, cercando modi sempre nuovi per normalizzarne la pratica e minimizzarne la gravità. Peccato che l’aborto, anche quello legale, non è “sicuro” come vogliono far credere.

Un nuovo video di Medici senza frontiere e HowToUseAbortionPill.org fornirebbe alle donne le istruzioni per un aborto farmacologico “fai da te”, indicando come comportarsi con l’assunzione delle due pillole previste, mifepristone e misopristol, quando aspettarsi crampi e sanguinamento e come gestire il dolore, spiega un articolo di Tempi.

Il tutto, ovviamente, in chiave rassicurante e sottolineando «quanto sia basso sia il tasso di complicanze dell’aborto farmacologico». Peccato che tali rassicurazioni siano smentite dai dati della stessa FDA (Food and Drug Administration) che «aveva segnalato almeno 2.207 “casi avversi”, tra cui 14 decessi, 612 ricoveri, 58 gravidanze extrauterine, 339 emorragie da trasfusione e 256 casi di infezione di cui 48 gravi», mentre il Journal of Obstetrics and Gynaecology (2013) riporta 27 decessi (alla faccia dell’aborto “facile”).

Abbiamo recentemente presentato le 100 emergenze mediche in un anno, che il gruppo pro life, Operazione Rescue, ha registrato nelle cliniche che ha potuto controllare. Pensiamo, dunque, a quanti casi, mai usciti allo scoperto, avvengono nelle altre strutture e, tanto più, a quante emergenze mediche si potrebbero verificare incentivando la pratica dell’aborto a domicilio.

Diventerebbe sempre più difficile contare i casi di complicazioni in seguito all’aborto farmacologico, ma la quantità di eventi problematici post aborto sorti nelle strutture sanitarie dovrebbe lasciarci immaginare quante più avversità potrebbero verificarsi con la pratica fai da te.

Dire, dunque, che l’aborto legale è anche sicuro e che non fa male a nessuno significa mentire alle donne e prenderle in giro. Ogni aborto causa la morte di un bambino e mette in pericolo la salute fisica e psichica della donna. Meglio, piuttosto, fornire una giusta informazione sull’aborto, che sia veritiera e non pilotata dagli interessi economici di questo enorme business.