LO SHOCK FISCALE NON SI FA IN DEFICIT

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MA DIROTTANDO I 15 MILIARDI BUTTATI DA REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100 SU FLAT TAX E TAGLIO DEL CUNEO FISCALE

Se davvero Salvini vuole per il 2020 uno shock fiscale, come dice, perché lo deve fare per forza in deficit, rompendo gli equilibri di finanza pubblica e gli accordi presi con la UE? Basterebbe che il Governo tagliasse tutti i fondi alle misure assistenzialiste e fallimentari votate l’anno scorso, che finora hanno prodotto solo effetti negativi, e li dirottasse sull’introduzione della flat tax in due step, con una no tax area che rende progressivo il prelievo, come previsto dal programma del centro-destra votato anche dallo stesso Salvini, e al taglio del cuneo fiscale, soprattutto per i redditi più bassi. Se Salvini facesse davvero una manovra del genere avrebbe l’appoggio di tutto il centro-destra in Parlamento. Una soluzione win-win, che farebbe bene all’Italia. L’insistere, invece, su uno scontro incomprensibile con l’Europa rischia di far scoppiare un incendio nel periodo peggiore per il nostro Paese. A meno che non sia proprio questo che il vicepremier Salvini vuole.