Lo straparlare politico mediatico, uno sport tutto italiano

0
62
meloni

Anche il “cazzaro verde in un momento di difficoltà per il paese tende a straparlare con le sue cazzate esponenziali a cui si aggiungano oggi quelle della “giovane balilla romana” (Il presidente Conte un criminale) e per non restare in ombra anche quelle del “Bomba” di Rignano, cui fanno da cassa di risonanza certi “giornaloni”, i cui giornalisti con il loro atteggiamento servile nei confronti del potere già da tempo hanno smarrito la professionalità e di conseguenza hanno perso la stima dei cittadini e degli stessi lettori. Diversi quotidiani, quali Il Giornale, Libero, La Repubblica, Il Giorno, il Messaggero con articoli dai contenuti non sempre veritieri e spesso privi di fondamenta o dai titoli roboanti come “Libero che apre con “Strage di Stato”, riescono a diffondere paure, timori e perplessità sull’operato del governo nella lotta alla diffusione del COVID 19. La loro azione politica dirompente più che giornalistica appare evidente anche agli occhi di uno sprovveduto, riuscendo con il loro cannoneggiamento mediatico a creare contrapposizioni e sfiducia nei confronti delle istituzioni. Ovviamente questo tipo di giornalismo riesce a sopravvivere economicamente grazie al sovvenzionamento pubblico all’editoria e all’atto di genuflessione nei confronti dei partiti e di altri potentati. Ne vadano fieri Sallusti, Feltri, Belpietro, Giannini e altri untori dell’informazione, pennivendoli della carta stampata e assidui frequentatori di salotti televisivi con platee virtuali, e erogatori del “Nulla”. Basta ricordare il 77° posto occupato dall’Italia nella speciale classifica internazionale in ordine a libertà di stampa e all’oscurantismo mediatico che attanaglia la nazione. Paolo Caruso