Locatelli (Css): “Rt in miglioramento, da metà marzo -40% di contagi”

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L’indice Rt “è in ulteriore miglioramento, il dato preciso lo avremo nelle prossime ore. È indubitabile che abbiamo avuto una riduzione significativa nel numero dei contagiati, pur tenendo conto dei giorni di Pasqua e Pasquetta che hanno una connotazione particolare in nel numero di esecuzione dei tamponi. Rispetto alla metà del mese di marzo siamo scesi del 40% nel numero dei nuovi contagi e tutto questo indica l’efficacia delle misure, ma di fatto lo sappiamo da tempo: più siamo rigorosi più cala il numero dei contagi”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css).

“I dati epidemiologici che abbiamo – ha spiegato – mostrano indubitabilmente un’ulteriore flessione nel numero dei contagi e, soprattutto nelle ultime due giornate, si è assistito anche a una riduzione del numero dei ricoverati nelle terapie intensive. Questo indica che le misure attuate sono state efficaci nel controllare la diffusione epidemica e che iniziamo ad assistere ad un’iniziale riduzione della pressione sui servizi sanitari”.

“Non c’è stata una svista in termini di priorità perché si era già data la priorità a ultraottantenni, ospiti delle Rsa e pazienti fragili, poi il criterio dell’età era già previsto. Si è rinforzato questo tipo di indicazione sulla base delle evidenze scientifiche di chi rischia di più”. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Cts Franco Locatelli, ospite di Buongiorno su Sky TG24.

“Già nella fase uno della vaccinazione – ha detto – si era data priorità agli ultra ottantenni e ai residenti della Rsa. C’è stata poi l’identificazione dei soggetti estremamente vulnerabili. Adesso, persistendo un numero elevato di morti, la scelta è stata quella di privilegiare ulteriormente le categorie che pagano il prezzo maggiore, tra i 70 e i 79 anni il tasso di letalità arriva quasi al 10% e tra i 60 e i 69 anni arriva al 3%”.

“Il messaggio forte del presidente del Consiglio credo sia quello di fare appello alla sensibilità, alla coscienza e allo spirito civico che ognuno di noi deve avere, per dare tutela prioritaria a chi rischia di più. In un afflato morale ed etico va data priorità ai soggetti più fragili”. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Cts Franco Locatelli, ospite di Buongiorno su Sky TG24, commentando le parole del presidente Mario Draghi, che ha invitato a non saltare la fila nelle vaccinazioni.

“È assolutamente chiara la priorità che è stata data alla scuola, anche nelle parole del presidente del Consiglio. Non possiamo nascondere gli effetti negativi della deprivazione sociale ed affettiva che ha indiscutibilmente dei riverberi sulla strutturazione di una personalità in formazione come quella di un adolescente, sul senso di sicurezza, la capacità di affrontare le difficoltà della vita. È una fase così delicata che è impossibile non dare priorità alla scuola, anche agli studenti delle scuole superiori. La fascia arancione consente di fare didattica in presenza per almeno il 50% degli studenti”.

Si procederà con la somministrazione della seconda dose con AstraZeneca? “Assolutamente sì. I dati che abbiamo oggi disponibili ci indicano che le complicanze tromboemboliche si sono avute dopo la prima dose. C’è un numero di soggetti trattato con la seconda dose limitato, ma basiamoci sulle evidenze. Se poi avremo dati differenti rimoduleremo la scelta, ma in questo momento non c’è assolutamente ragione di non offrire il vaccino AstraZeneca che si è dimostrato un’arma efficace. Nel Regno Unito alla fine di gennaio c’erano più di 1.600 morti al giorno, ormai sono diversi giorni che sono dell’ordine di poche decine e in quel Paese la maggior parte delle vaccinazioni sono state eseguite con AstraZeneca”.

“Ci sono dati che indicano che è possibile allungare l’intervallo da 21 a 42 giorni senza perdere l’efficacia della copertura vaccinale. Questo consente di incrementare il numero delle persone che possono ricevere la prima dose”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli. “C’è questo tipo di indicazione – ha aggiunto – , poi l’attuazione pratica spetta al ministero della Salute, però i presupposti immunologici e biologici ci sono tutti”.

Campania, Lombardia, Puglia e Toscana potrebbero passare in arancione? “Vediamo i numeri. Indubitabilmente alcune regioni passeranno dal rosso all’arancione. Le regioni citate hanno certamente indicatori epidemici che di fatto incoraggiano in questa direzione”.

“Ricordiamo come principio generale – ha aggiunto poi – che adesso teniamo conto oltre che del Rt anche dell’incidenza cumulativa a 7 giorni e una regione deve averla inferiore al valore di a 250 per poter passare in una fascia da rosso ad arancione”

“Quando avremo un numero elevato di vaccinati e avremo evidenza che la circolazione del virus si è ridotta grazie all’uso dei vaccini e al loro effetto sterilizzante, potremmo incominciare a ragionare” di togliere le mascherine all’aperto. Così Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), ospite di Buongiorno su Sky TG24.