Lombardia e riapertura il 4 maggio, stupore nel governo

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La richiesta della regione Lombardia di riaprire le attività produttive il 4 maggio prende in contropiede il governo. Di fronte alla cautela degli esperti, la posizione del governatore Attilio Fontana appare una fuga in avanti ingiustificata, proprio nel territorio maggiormente colpito dalla pandemia. Il viceministro al Mise esce allo scoperto e bolla come un ”errore” la richiesta del governatore lombardo.

“Da sempre Fontana ha sostenuto una linea rigorosa e fortemente restrittiva e invece oggi, sorprendentemente, decide – non si comprende sulla base di quali dati – di aprire. Andare in ordine sparso rischia di alimentare confusione nei cittadini e nelle imprese che invece esigono chiarezza”, incalza Buffagni. In serata, lo stesso Fontana frena: “Noi non ci permettiamo di parlare di attività produttive, che sono competenza del Governo centrale, sottratta a ogni nostra possibile valutazione. Noi parliamo di graduale ripresa delle attività ordinarie che sarà concordata con il Governo”.

Il governatore lombardo: “Fughe in avanti? Noi badiamo a sostanza

Un chiarimento che, tuttavia, non sopisce la sorpresa di Palazzo Chigi. In questa fase bisogna mettere in campo un piano programmato per arrivare all’allentamento delle misure, evitando il rischio che il contagio riprenda la salita, si ragiona. Su questo sta lavorando la task foce voluta dal governo che, insieme agli esperti sanitari, presenterà i diversi scenari sulla base dei quali il governo dovrà fare le sue valutazioni e prendere le decisioni conseguenti.