SPERIAMO DI NON DOVER PIANGERE ALTRE DONNE UCCISE
Premettendo che le sentenze si rispettano, sempre, e che accetto quello che decidono i tribunali, premettendo che comprendo bene come i processi debbano basarsi su prove certe e purtroppo sui delitti non esista il Var o la moviola.
Premesso che esiste la presunzione di innocenza per tutti.
Fatte queste premesse leggo con sgomento che sta per uscire dal carcere il killer ligure Luca Delfino, condannato per aver ucciso una giovane fidanzata nel 2007 ma da sempre sospettato di averne uccisa un’altra l’anno precedente, nel 2006, Luciana Biaggi, per cui la famiglia continua a chiedere la sua condanna.
Leggo che addirittura ora è sospettato di essere coinvolto in un terzo delitto avvenuto in carcere, un suicidio sospetto di un detenuto che aveva rapporti con lui, leggo che sempre in carcere forse avrebbe ammesso la sua colpevolezza dell’omicidio irrisolto della Biggi, per cui non è mai stato condannato, leggo dichiarazioni del suo avvocato che sostiene che il suo assistito non è pronto ad uscire.
Ripeto lo leggo sui giornali, non ho letto le carte processuali, non faccio il magistrato, non faccio il criminologo e soprattutto non critico e non giudico il lavoro dei magistrati.
Ognuno di assume le sue responsabilità’.
Solo mi domando solo se questo assassino sia davvero pronto a uscire, se non rappresenti un pericolo per altre donne e comunque, se non corriamo il rischio di piangere nuove vittime.
E considerando che ha beneficiato del rito abbreviato con uno sconto di un terzo di pena, mi domando se la sua prima vittima, Antonella Multari, abbia avuto davvero giustizia vedendo che il suo boia esce dopo soli 13 anni…
