Lui è Roberto Rossini. È il presidente nazionale delle Acli, le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani

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Ieri Roberto ha assistito, come tanti di noi, all’ennesima tragedia del mare, alla morte di Joseph, a quelle immagini strazianti di una madre che perde il suo piccolo, ai silenzi dell’Europa, alla straordinaria umanità dei soccorritori, al ruolo fondamentale delle Ong sempre più messe all’angolo e non ce l’ha fatta. Ha preso carta e penna e ha scritto: «Le parole non sono sufficienti per lavarsi la coscienza, occorre più coraggio e determinazione»

Roberto Rossini a nome delle Acli chiede all’Europa una reazione meno ipocrita e più fattiva. Chiede di ripristinare un sistema strutturale di search and rescue, di attivare canali umanitari, di superare il Trattato di Dublino. Chiede insomma che si affermino quei principi che ci fanno essere una Civiltà.

E io sottoscrivo.

Davide Faraone