Lui si chiama Mario Biasutti. Imprenditore friulano, amministratore di un’impresa di pelletteria

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E Mario, in questa emergenza, sta diventando un modello per tutti gli imprenditori d’Italia.
Come primo gesto, Mario ha infatti donato 100mila euro all’ospedale di San Daniele Del Friuli, dando così un contributo alla propria comunità. Ma non si è fermato qui. Ieri ha infatti preso una decisione straordinaria, che in pochi avrebbero preso: ha rinunciato alla cassa integrazione offerta dallo Stato, che sarebbe andata ai suoi 250 dipendenti. E l’ha fatto perché a pagarla ai suoi dipendenti sarà infatti lui, la sua azienda. Di tasca sua.

Il motivo? Perché Mario non vuole pesare sui bilanci dello Stato già in affannato. Non vuole attingere a delle risorse che potrebbero andare a beneficio di altri. Per questo vi ha rinunciato. E per questo pagherà lui. Con la speranza, dice, che questo possa essere d’esempio per tanti altri imprenditori solidi che possono permettersi di farlo.

Nell’emergenza c’è allora anche questo.
Ci sono persone come Mario. Imprenditori che danno l’esempio. Che dimostrano cosa significa empatizzare, pensare agli altri. Anche rinunciando a qualcuno.

E che si dimostrano uomini come ce ne sono pochi oggi.
Uomini con la “u” maiuscola.