L’Umbria riparta dal lavoro

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L’Umbria riparta dal lavoro, i sindacati lanciano la sfida alla politica: “Ora le risorse ci sono, basta scuse”
A Perugia iniziativa “mista” in presenza e online di Cgil, Cisl e Uil con i segretari nazionali Landini, Cuccello e Bombardieri

Aprire un “laboratorio” di idee e proposte per l’Umbria, in una fase in cui la disponibilità di enormi risorse economiche, come mai in passato, offre opportunità da cogliere ad ogni costo, stante la situazione di grave difficoltà che già prima della pandemia caratterizzava l’Umbria e che rischia di assumere i contorni di un vero e proprio declino, come ha certificato la stessa Unione Europa. È questo lo spirito che ha animato Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria che oggi, 13 ottobre, hanno organizzato a Perugia un’iniziativa pubblica, inedita nella forma, perché in parte in presenza (nel rigido rispetto della normativa Covid) e in parte in remoto, con collegamenti da varie zone della Regione e una diretta Facebook seguita da migliaia di persone.
Nel corso della mattinata, animata dagli interventi di lavoratrici, lavoratori e pensionati, e dai contributi dei segretari nazionali, Maurizio Landini (Cgil), Andrea Cuccello (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil), è stato presentato dai sindacati umbri un documento, che è in realtà un “work in progress” che Cgil, Cisl e Uil vorrebbero mettere a disposizione del confronto che “necessariamente” si dovrà aprire, in Umbria come in Italia.
“Non c’è più tempo – scrivono Cgil, Cisl e Uil – il cambiamento è necessario ora. L’emergenza Coronavirus, ancora in atto, lo ha reso ancor più evidente, acuendo le disuguaglianze già enormi – in termini economici, sociali, territoriali e di riconoscimento – che caratterizzano il nostro tempo”.
Il documento, dal titolo “L’Umbria riparte dal lavoro”, contiene 10 schede di approfondimento sui vari settori e ambiti produttivi e sociali, nelle quali i sindacati evidenziano criticità e avanzano proposte.
“Pretendiamo, come lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, di contribuire alla fase di riprogettazione dell’Umbria, anche in virtù di un diritto alla partecipazione che è la via maestra alla lotta alle disuguaglianze e all’esclusione sociale – si legge nel documento dei sindacati – Senza una nuova idea di crescita sostenibile, di compatibilità ambientale, di diritti della persona, di lavoro equamente retribuito, di lotta alle discriminazioni, il cambiamento spesso enunciato non sarà effettivamente raggiungibile. L’Umbria, per tradizione, cultura e caratteristiche del territorio (a partire dalle dimensioni), può a pieno titolo candidarsi ad essere un vero laboratorio di cambiamento. Questa è l’ambizione con cui rilanciamo la sfida agli altri attori sociali, alla politica largamente intesa e alle istituzioni locali e regionali”.