Maltempo, ecco il bilancio dei danni nelle campagne

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Serre distrutte dalla trombe d’aria, frutta, verdura e cereali flagellati dalla grandine, fieno andato a fuoco per i fulmini sono solo alcuni degli effetti delle tempeste di grandine, pioggia e vento che hanno investito il centro nord provocando milioni di euro di danni all’agricoltura. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti in merito all’ultima ondata di maltempo che ha colpito l’Italia.

Se nel Lazio nella zona di Fiumicino, la bufera ha divelto serre e devastato le colture e un fulmine ha incendiato diverse balle di fieno, in Toscana– spiega la Coldiretti – la grandine si è abbattuta sulla zona di Arezzo e della Valdichiana colpendo i frutteti devastando le pesche pronte alla raccolta, così come melanzane, peperoni e zucchine, ma sono stati rasi al suolo anche tabacco, girasole e mais, con serre danneggiate e problemi e difficoltà per le strutture agrituristiche.

Danni a macchia di leopardo lungo la Penisola sono stati provocati dalla grandine che – riferisce la Coldiretti – è l’evento più, temuto dagli agricoltori in questa stagione perché i chicchi si abbattono su verdure, frutta e cereali prossimi alla raccolta provocando danni irreparabili alle coltivazioni mandando in fumo un intero anno di lavoro. Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Una anomalia evidente nel corso del 2019 che – conclude la Coldiretti – è stato segnato da primi mesi particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato, un mese di giugno al secondo posto tra i più caldi ed un mese di luglio colpito da tempeste nella prima metà alle quali sono seguiti giorni di gran caldo ed ora il ritorno del maltempo.