MANOVRA, DAMIANO: NO A USO MEDIATICO INCONTRI

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“Andrebbe diagnostica la nuova malattia del Governo: la bulimia da incontro. Tutti vogliono vedere tutti e parlare di tutto, a prescindere dalle specifiche responsabilità di chi convoca. Qualcuno dirà: ‘Meglio vedersi che ignorarsi’. Siamo d’accordo. L’importante è che non prevalga solo l’uso mediatico dell’incontro utile solo a giustificare le scelte del Governo che è, su molti argomenti, in piena confusione”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito democratico. “Promesse – continua – ne sentiamo tante: l’Iva non aumenta, per flat tax e infrastrutture ci sono le coperture finanziarie. E via discorrendo. Conte e Di Maio, a loro volta, rilanceranno nei prossimi incontri. Intanto si procede su scelte che non piacciono alle stesse parti sociali convocate al tavolo di Salvini: con lo Sblocca cantieri si è di nuovo dato il disco verde al massimo ribasso, ai subappalti e quindi al lavoro nero; l’aumento dell’occupazione dei dati Istat, esaminato attentamente, è taroccato, perché diminuiscono le ore di lavoro e aumenta il part-time imposto dalle aziende, come dice l’Inps; i Navigator sono i nuovi precari dei Centri per l’impiego che dovrebbero trovare posti di lavoro stabili a chi si presenta agli sportelli; al salario minimo uguale per tutti del Movimento 5 Stelle Salvini oppone le gabbie salariali; a fine anno scade l’Ape sociale e non si sente parlare di prolungamento: non andrà più in pensione chi ha dai 30 ai 36 anni di contributi (lavori gravosi e discontinui, disoccupati e donne)?”. “Parlare fa bene, ma risolvere qualche contraddizione e dare qualche risposta farebbe meglio”, conclude.