Manovra, si studia un bonus per i lavoratori incapienti

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“La riduzione progressiva del cuneo fiscale a partire dal 2020 è la misura più apprezzata dagli italiani. Dobbiamo iniziare a farlo il prima possibile. La priorità, a mio parere, è iniziare ad aiutare i dipendenti a basso reddito: 3 milioni e 700 mila lavoratori “incapienti” che sono rimasti esclusi dal bonus 80 euro di Renzi e che solo in alcuni casi beneficiano del reddito di cittadinanza”. Così su fb il viceministro all’Economia Antonio Misiani (Pd)

“Sono i cosiddetti “working poors”: lavoratori poveri spesso precari – prosegue Misiani – part time involontari, collaboratori a basso reddito, dipendenti con salari orari da sfruttamento. In tantissimi casi giovani. Un fenomeno assai più diffuso in Italia, rispetto alla media europa. Aiutarli è un dovere. Dobbiamo farlo estendendo erga omnes i salari minimi previsti dai contratti di lavoro maggiormente rappresentativi, mettendo fuori gioco i contratti “pirata” che legittimano paghe orarie da fame. Ma dobbiamo farlo anche utilizzando lo strumento fiscale, come fanno da tempo paesi avanzati come gli Stati Uniti (con l’Earned Income Tax Credit). Chi pensa che le risorse ipotizzate dalla Nota di aggiornamento non siano sufficienti, non chieda di rinviare questa misura: ci aiuti a trovare ulteriori fondi. Saremo felici di discuterne, con lo spirito costruttivo di sempre”.