Marattin: “Spendere i 36 miliardi del Mes si può e si deve”

0
74
marattin
marattin

Gli chiedi se condivide le parole di Carlo Bonomi, quell’accusa “alla politica che fa più danni del Covid”, e se nel caso si costituisce come reo confesso. E allora Luigi Marattin sente di dover precisare, come prendendo la rincorsa: “Niente fa più danni della morte”. E si sente subito, nelle parole del deputato di Italia Viva, che sta arrivando un “però”. “Però – prosegue infatti – viviamo in un paese in cui il meccanismo della decisione pubblica è bloccato: dalla legge elettorale al funzionamento delle istituzioni, fino all’iter dei decreti attuativi. E’ un sistema fatto apposta per non decidere. E che sembra premiato: i partiti, o i politici, che stanno più zitti sono quelli che crescono di più nei sondaggi”.

“Ecco – conclude Marattin, responsabile economico di Iv – se il presidente di Confindustria voleva dire questo, concordo al 100 per cento”. Intendeva anche dire, aggiungiamo noi, che forse questo governo non ha una visione, uno straccio di politica industriale.

“L’espressione ‘politica industriale’ è una dei più abusati della storia. C’è chi con essa intende che lo stato debba decidere dove i privati debbano investire e che strategie perseguire e chi, come me, pensa che una politica industriale si manifesti nel migliorare le condizioni di competitività entro cui le imprese private operano: sistema fiscale, pubblica amministrazione, giustizia civile, infrastrutture fisiche e digitali, capitale umano. Il paradosso è che per entrambe queste visioni serve una prospettiva di lungo periodo. E a non averla non è tanto questo o quel governo, ma l’intero sistema politico italiano. Un governo che si insedia a Palazzo Chigi non ha mai avuto, nella storia della Repubblica, la ragionevole aspettativa di durare cinque anni. Come si fa ad avere una visione di lungo periodo se si è imprigionati nel breve?”