Marco Cappato davanti al Consiglio Regionale della Calabria

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MediJean cannabis plant care technician Misad Shazi sprays water on marijuana plants growing at the medical marijuana facility in Richmond, B.C., on Friday March 21, 2014. The company currently has a license from Health Canada to grow marijuana for research and development purposes. THE CANADIAN PRESS/Darryl Dyck

Marco Cappato davanti al Consiglio Regionale della Calabria: “Ostruzionismo sulla cannabis terapeutica è una violenza istituzionale”

Il leader dell’Associazione Luca Cosioni sostiene l’appello lanciato dal paziente Cristian Filippo, giovane affetto da fibromialgia, e dalla campagna Meglio Legale: una vergogna per la regione ma anche per lo Stato che non garantisce il diritto alla una cura. Una soluzione ci sarebbe: in Commissione Giustizia è in discussione la proposta Magi-Licatini per la coltivazione domestica

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Marco Cappato, leader dell’Associazione Luca Cosioni, si è presentato questa mattina davanti al Consiglio Regionale della Calabria per sostiene l’appello lanciato dal paziente Cristian Filippo tramite la campagna Meglio Legale: “L’impossibilità di accedere liberamente e gratuitamente alla cannabis terapeutica è una violenza istituzionale” ha detto Cappato.

Cristian Filippo, ventiquattrenne di Paola, piccolo comune della provincia di Cosenza, è affetto da Fibromialgia, patologia che provoca dolori lancinanti. In regolare possesso di una prescrizione medica, Filippo si è visto negare dalla Sanità Regionale la sua medicina poiché non prevista dal Sistema locale. Il giovane ha quindi deciso di coltivare due piante in casa: una scelta obbligata, spinta anche dalla volontà di non rivolgersi al mercato nero, che lo porta oggi a rischiare fino a sei anni di carcere. 

Legale da quattordici anni, la cannabis terapeutica è riconosciuta a livello internazionale per la sua efficacia su molte patologie, tante delle quali riguardanti i sintomi del dolore cronico.

Tra le malattie per le quali questo tipo di terapia è particolarmente indicato c’è anche la fibromialgia, patologia dalla quale è affetto il ventiquattrenne di Paola. 

Prescrivere la cannabis medica in Italia è assolutamente lecito anche se molti cittadini che ne fanno uso denunciano da tempo la difficoltà a rintracciare il farmaco in maniera continuativa e in quantitativi adeguati. Queste difficoltà si trasformano direttamente in impossibilità in tre regioni italianeValle d’AostaMolise Calabria. Queste tre infatti,  non hanno un decreto regionale per recepire le direttive del Ministero della Salute che prevedono la possibilità di curarsi con questo tipo di terapia.

Quella di Filippo è solo una delle tantissime storie che quotidianamente vengono raccolte da Meglio Legale e dall’Associazione Luca Coscioni: “Seguiremo e aiuteremo le persone per liberarsi da questa violenza istituzionale” ha concluso Cappato. 

Una soluzione, infatti, sarebbe però a portata di mano: in Commissione Giustizia è in discussione la proposta Magi-Licatini che permetterebbe la coltivazione domestica e consentirebbe ai pazienti e ai consumatori di non incorrere in problemi giudiziari ed avere libero accesso alla propria terapia.