Marcucci: “Ora Renzi è irrilevante, sbaglia a dire che ci sarà più spazio al centro”

0
70
marcucci
marcucci

«Premesso che abbiamo un premier stimato in tutto il modo, per Matteo Renzi l`esito di questa operazione politica innescata con la crisi è che con il governo Draghi, Italia Viva diventa assolutamente marginale, per il Pd invece è una nuova occasione da non sprecare». Parola di Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, considerato una quinta colonna dell’ex leader, al quale però non lesina critiche, così come ai suoi compagni di partito. Da martedì Marcucci è finito nel mirino, della destra e della sinistra Pd vicina al segretario, per aver organizzato un intergruppo con M5s e Leu. «Iniziativa nata dall’esigenza di avere un coordinamento sull’attività parlamentare tra i gruppi della precedente maggioranza. Avevamo lavorato molto sul programma e sui provvedimenti, e per salvaguardare queste priorità politiche abbiamo deciso di creare un organismo di coordinamento».

Ma qualcuno si è chiesto: se la nascita di un asse giallorosso fa dire al leader di Iv che si apre una prateria al centro, perché questa mossa politica l`ha fatta proprio un amico di Renzi come lei?

«Magari qualcuno non se ne è accorto, ma io sarei capogruppo del Pd. Il mio lavoro è rafforzare le nostre posizioni al Senato e credo che questa sia la strategia giusta. Poi, la valutazione che ha fatto Renzi, per me è completamente sbagliata. Perché la vera forza riformista di questo Parlamento è il Pd, che deve avere la determinazione di sapersi muovere in un quadro politico che si modifica, per portare avanti le sue battaglie. Chi avanza questi sospetti sul mio conto è miope o non capisce. Accade l`opposto. Solo avendo una grande spinta riformista visibile e inclusiva, noi togliamo spazio a Renzi. Non è isolandoci».

Tanto per essere chiari: al Nazareno pensano che lei abbia organizzato questo asse parlamentare per farlo naufragare sotto i colpi delle polemiche. Insomma per sabotare sul nascere l`alleanza strutturale con i 5stelle che tanto piace a Zingaretti.

«Beh, mi appare una reazione molto naif e contorta. Io ricordo che anche la linea del partito è stata questa. E il mio è stato un atto parlamentare molto coerente con le nostre azioni degli ultimi mesi. Che qualcuno individui strani disegni mi fa specie. O magari qualcuno soffre le iniziative parlamentari, forse si è sentito impropriamente scavalcato a sinistra e sarebbe incredibile perché si gioca insieme in squadra».

Beh dicono che lei non ha avvertito nessuno, neanche i senatori Pd ne sapevano nulla, infatti si sono molto risentiti…

«Ed è sbagliato. Io al gruppo Pd avevo detto che avrei preso iniziative per coordinarsi con forze politiche della maggioranza precedente. Poi ho incontrato successivamente gli altri gruppi alleati. Ho agito con le prerogative della mia autonomia, ma un’affermazione sull’esigenza di coordinamento l`avevo fatta presente al gruppo. Poi se ci sono maldipancia, ci sarà occasione di confrontarci».

Ma non le pare che se il centrodestra copiasse la sua iniziativa, Forza Italia tornerebbe nelle braccia di Salvini?

«È esattamente il contrario. Lasciare esclusivamente la capacità di coordinamento ai gruppi di centrodestra rischia di produrre un contraccolpo evidente nella nostra capacità di incidere politicamente».

E quando vi riunirete ancora con gli alleati?

«Credo ci riuniremo prima della prossima capigruppo, a inizio della prossima settimana. Ora arriverà la conversione del decreto Covid, poi arriverà velocemente la conversione del milleproroghe e poi abbiamo l`esigenza di sollecitare con tempistiche rapide l`approvazione del decreto ristori in cdm. Tutti temi su cui avevano le idee chiare con la precedente maggioranza. Ma un intergruppo non prefigura eventuali alleanze elettorali, su quelle dovranno esprimersi i nostri elettori».

A proposito, secondo lei un Congresso sarebbe utile anche per ridefinire la leadership del Pd?

«Ora si deve uscire da questa fase e il Pd unito deve supportare la nostra delegazione di governo. Superata questa fase, sarà il segretario a valutare se ci sono i tempi per aprire un congresso. Se si apre, deve essere un congresso vero. Si può fare a fine anno o l`anno prossimo».