MARIA ARACELI MELUZZI (FDI): “TUTTI IN PIAZZA PER CLAUDIO CAMPAGNOLO SINDACO”

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E ricorda: “Fondamentale il sostegno all’On. Roberto Rosso alle Regionali del Piemonte”

CHIERI (TO) – Gran finale, Venerdì 24 Maggio, giorno di Maria Ausiliatrice – la Madonna che ispirò l’opera salesiana di San Giovanni Bosco – per la chiusura della campagna elettorale di Claudio Campagnolo Sindaco, il candidato espresso dal Centrodestra per attuare una svolta decisiva al Comune di Chieri.
A partire dalle ore 17.45, un momento di confronto e dialogo con tutti i candidati della coalizione presso l’ex Spazio Gusto nel cuore della cittadina in Via Vittorio Emanuele II 40.
Per poi proseguire, tempo permettendo, dalle ore 21.00 alle 23.00 in Piazza Umberto per un momento di festa con alcuni giovani musicisti e gruppi della locale scena emergente chierese, e una selezione di stimati cabarettisti di ‘Zelig’, oltre agli interventi dei candidati che si alterneranno sul palco, in una scaletta ritmata e vivace in puro stile varietà serale.
“Claudio Campagnolo esprime appieno il volto cattolico, cristiano, moderato e liberale insieme, del miglior tessuto imprenditoriale e sociale chierese. Abbiamo lavorato tanto insieme, in questi mesi, per trasmettere ai cittadini il desiderio di un cambiamento radicale secco dopo anni di governo di centrosinistra, in linea con l’orientamento nazionale del Paese”, spiega Maria Araceli Meluzzi, giornalista e criminologa Capolista per Fratelli D’Italia al Comune di Chieri.
“Insieme a Claudio Campagnolo, che merita di rappresentare l’uomo della svolta alla guida di Chieri, per il rilancio e lo sviluppo della città, fondamentale anche il sostegno all’On. Roberto Rosso al Consiglio Regionale del Piemonte, perché il nostro territorio possa tornare a crescere e a essere protagonista anche sulla scena nazionale per quanto concerne i grandi temi del Paese. Esprimo altresì viva solidarietà all’Agente torinese delle Volanti vittima ieri della brutalità di un nigeriano pregiudicato. Occorre più rispetto e tutela per questi giovani e onesti professionisti sempre quotidianamente in prima linea per la nostra sicurezza, e provvedimenti urgenti contro le milizie crescenti della tremenda mafia nigeriana. Per questi ragazzi che rischiano molto di più di quanto prendano di stipendio, essendo anche a loro volta loro figli, padri e madri”, conclude Maria Araceli Meluzzi.
Gli fa eco Maurizio Scandurra, stimato giornalista e imprenditore cattolico: “La difesa ineludibile dei valori cristiani, quelli veri, comincia già dal presidio del territorio dalle violenze inaudite della migrazione islamica incontrollata, e anche da quella parte di clero che sembra privilegiare più i flussi incontrollati di popoli stranieri piuttosto che curarsi della povertà e dell’ingenza conclamate e crescenti delle famiglie italiane in difficoltà che versano in gravi condizioni nei quartieri e nei borghi. Carità significa in primis attenzione alla nostra gente, poi anche agli altri. Questo, sia Roberto Rosso che Claudio Campagnolo, gente seria e capace, l’hanno capito entrambi: sostenerli con il voto significa fare il bene del Piemonte di Chieri, difendendo fortemente anche le nostre Forze di Polizia dall’aggressività tribale di chi viene dall’Africa in Italia solo per delinquere e imporre una legge del taglione contraria alle nostre solide fondamenta costituzionali”, spiega Scandurra.
Per poi concludere: “la Sinistra, i populisti e la Chiesa cattolica contemporanea hanno una grande responsabilità nel voler trasformare a tutti i costi l’Italia in una sorta di cesso planetario multirazziale. Ma poi, perché? Gli oratori, contrariamente a quanto faceva San Giovanni Bosco, si svuotano per l’incapacità manifesta del clero romano e diocesano di essere testimoni credibili e spendibili della fede: che, ormai per lo più in mano a prelati secolarizzati nonché lontani anni luce dallo splendore rifulgente di una vocazione sincera e trasparente, magnetica e accattivante, pensano invece di far bravate da ragazzini riallacciando abusivamente la corrente a un palazzo che trabocca di illegalità. E il Gesuita di Roma, Papa Francesco, anziché condannarli riprovevolmente, che fa? O approva, o tace consensualmente, mentre invece il Cardinale Parolin è libero di affermare qualsivoglia scempiaggine pseudo-sinistroide contro un valente e impeccabile Matteo Salvini impegnato giorno e notte nella giusta e doverosa salvaguardia dei confini nazionali. E’ ora di dire basta. La Chiesa si preoccupi di far tornare la gente in chiesa, il che mi pare già un gran problema, se non vuol perire sotto i duri attacchi di un’Islam più che mai agguerrito, mentre allo Stato pensino i politici”.