MASCHERINE, CONSUMATORI DENUNCIANO: IL 95% DI QUELLE IN CIRCOLAZIONE NON SONO A NORMA

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MASCHERINE, CONSUMATORI DENUNCIANO: IL 95% DI QUELLE IN CIRCOLAZIONE IN ITALIA NON A NORMA E POTENZIAMENTE PERICOLOSE

ITALIA UNICO PAESE IN EUROPA CHE ANCORA AUTORIZZA USO MASCHERINE PRIVE DI MARCHIO CE

ISTANZA AL MINISTERO DELLA SALUTE E ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO AFFINCHE’ VIETINO DPI FUORILEGGE

Il 95% delle mascherine anti-Covid in circolazione nel nostro paese non è a norma e risulta potenzialmente pericoloso per la salute umana. Lo denuncia oggi CONSUMERISMO No Profit, associazione di consumatori che richiama i dati forniti al riguardo dall’Inail e annuncia una istanza al Ministero della salute e alla Presidenza del Consiglio.

Dall’ultimo report realizzato dall’Inail emerge come in Italia solo il 5% delle mascherine analizzate siano risultate idonee alle vigenti norme tecniche di conformità: il 95% risulta invece non autorizzabile per varie cause come, ad esempio, l’assenza di report sulle prove effettuate sui dispositivi, o di test report carenti o non conformi alle norme di riferimento e, pertanto, tali mascherine non appaiono sicure sul fronte della salute pubblica.

La diffusione incontrollata di mascherine non conformi alle norme di sicurezza è stata autorizzata dal Governo con i decreti legge n. 18 e 34 del 2020 quando, in piena emergenza e per far fronte alla carenza di Dpi nel nostro paese, è stata introdotta la possibilità di immettere sul mercato dispositivi di protezione individuale realizzati in deroga alle vigenti disposizioni e normative sulla marcatura CE – spiega Consumerismo.

Una situazione che tuttavia appare oggi superata, al punto che molti Paesi europei stanno procedendo a rimuovere l’autorizzazione ad immettere nel mercato dispositivi non marcati CE: Francia e Spagna, ad esempio, hanno fissato il termine di fine settembre 2020 per l’immissione in commercio dei prodotti, mentre in Germania tale termine è scaduto il 1° ottobre.

Attualmente la situazione del mercato dei DPI è meno critica rispetto a marzo quando, a causa dell’indisponibilità dei prodotti a fronte di un’altissima domanda, fu introdotta la deroga. Eppure la norma continua a produrre i propri effetti ancora oggi, con ricadute negative sia sulle imprese che realizzano prodotti sicuri, sia per lavoratori e cittadini equipaggiati con dispositivi inadeguati, la cui salute è in grave pericolo.

Per tale motivo CONSUMERISMO No profit annuncia una istanza al Governo per chiedere di ritirare la deroga che autorizza la commercializzazione in Italia di mascherine fuorilegge, allo scopo di garantire la salute dei cittadini e non danneggiare le aziende che producono Dpi rispettando la normativa comunitaria.