Mascherine e distanziamento per un’estate sicura, il Covid-19 non va in vacanza

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Ne abbiamo sentite di tutti i colori. Abbiamo visto politici irresponsabili partecipare a convegni in Senato senza mascherina, manifestazioni che non hanno garantito il distanziamento sociale. Abbiamo assistito a polemiche pretestuose, strumentali e inutili sulle scelte fatte da questo governo.

Scelte che – qualcuno sembra dimenticarlo – ci hanno permesso di limitare i contagi da Covid-19, far respirare i nostri ospedali, i nostri medici, i nostri operatori sanitari.

Scelte che ci hanno permesso di fermare quel conteggio impietoso delle persone che ogni giorno perdevano la vita.

Scelte responsabili che ci permettono oggi di non ritrovarci nella situazione drammatica in cui si trovano Paesi che hanno sottovalutato il problema. Penso agli Stati Uniti di Trump, al Brasile di Bolsonaro.

Purtroppo, far finta che il Covid-19 non esista non si traduce in farlo sparire.

Per questo non dobbiamo abbassare la guardia.

E in questo senso vanno gli ultimi provvedimenti assunti dal governo. Stiamo facendo i tamponi a chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. È stata stabilita la chiusura delle discoteche e l’uso delle mascherine anche all’aperto in prossimità dei luoghi della movida, dove ci sono assembramenti dalle sei di pomeriggio alle sei di mattina. Le limitazioni non piacciono a nessuno, ma sono necessarie perché non possiamo permetterci un aumento dei contagi.

E’ fondamentale ricordarsi che il Covid-19 non va in vacanza.

Sono regole semplici. Indossare sempre la mascherina nei posti chiusi, mantenere il distanziamento sociale e lavarsi spesso le mani.

Facciamolo tutti.                                                                                                                                         Elisa Pirro