Mauro Corona festeggia i suoi primi 70 anni con l’ennesima scalata in solitaria

0
72
pordenonelegge_2015

È quasi un ritorno alle origini il modo schivo ma allo stesso tempo condiviso con tutto il mondo quello scelto da Mauro Corona per festeggiare i suoi 70 anni. Lo scultore di Erto ha infatti trascorso la giornata di ieri tra le vette del Trentino Alto Adige, lontano da riflettori e eventi ufficiali. Ma è bastato un suo scatto pubblicato su Facebook per scatenare decine di migliaia di followers con i loro like e i calorosi auguri.

Corona è nato praticamente per caso a Baselga di Piné, in provincia di Trento: il 9 agosto del 1950 sua madre Lucia Filippin si trovava in quelle zone come venditrice ambulante. Lì trascorse la sua infanzia prima di rientrare con la famiglia in Val Vajont. Ed è proprio tra queste montagne che ieri l’alpinista ha voluto cimentarsi nell’ennesima arrampicata in solitaria. «70 anni sul Corno d’Angolo. La svolta verso il ritorno», ha scritto a metà mattina Corona sulla propria pagina social aggiungendo una foto sulla vetta del rilievo di Dobbiaco.

Sempre in mattinata lo scrittore ha ricevuto i saluti degli amici e conoscenti più cari, ringraziandoli per il pensiero. Per natura Mauro non ama le manifestazioni in grande stile, chiassose e traboccanti di gente. Tanto che anche durante il suo compleanno l’autore si è ben guardato dal frequentare locali o strade affollate.

Sino a ieri sera nessuno lo aveva visto neppure nel laboratorio di Erto. Sabato l’alpinista ha affidato a Facebook un’altra riflessione sul carattere dolceamaro della vita: il 7 agosto ricorreva infatti il quinto anniversario della scomparsa di Icio Protti, suo fidato amico che per lungo tempo lo ha accompagnato a tutte le presentazioni e iniziative promosse in Italia e all’estero. Di qui il ricordo malinconico online. È dagli anni Settanta che Corona fa parlare di sé come arrampicatore, artista del legno e più recentemente come narratore.

Ultimamente il poliedrico artista è anche un volto noto della televisione grazie ad uno spazio fisso su Cartabianca, la seguita trasmissione di Raitre condotta dalla giornalista Bianca Berlinguer. Pure dal piccolo schermo Mauro non scorda mai la propria terra, la sua Erto che evoca sempre nei duetti con la Berlinguer lanciando appelli e spesso ottenendo visite istituzionali di rilievo.

Non c’è infatti leader politico nazionale che non sia transitato per la diga del Vajont e ci abbia scambiato qualche battuta. Lo scrittore però si definisce “avulso dai partiti e dalle logiche di potere”. Quella per le idee ambientaliste di Corona è una tematica talmente apprezzata dal pubblico che persino il comico Maurizio Crozza ha voluto dedicargli delle imitazioni in serie.

Il rapporto di Mauro con la cultura si esprime però al meglio nei tantissimi libri date alle stampe, molti dei quali illustrati dal figlio Matteo che, come lui, condivide la passione per l’arte. “Mi è capitato di avventurarmi a scrivere ma ritengo che ciò che ho letto nel corso della mia vita sia ben più importante di quanto ho scritto”, ripete spesso questa citazione di Borges quando viene intervistato sulle sue opere, tutte ambientate in paesaggi alpini mozzafiato e boschi popolati da “presenze” del mito o del passato più antico.

Infine l’amore per la montagna, quella da affrontare ogni giorno, quella su cui si è spinto fin da piccolissimo insieme al nonno. «A Erto ci sono pareti che ti sfidano all’estremo e che attirano migliaia di appassionati, era inevitabile che io non rimanessi sordo a quel richiamo», ha detto Corona. Non prima di aggiungere che si considera «un gatto che ha usato tutte le sue nove vite e anche di più». «Tra temporali in quota, scivoloni sul ghiaccio e cadute, diciamo che più di una volta me la sono andata a cercare», è stato il messaggio dell’alpinista di Erto a margine del suo compleanno