Maxi operazione contro il traffico di stupefacenti a Catania

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Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha espresso soddisfazione per l’operazione antimafia di questa mattina a Catania, condotta dal Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri della città etnea, supportato da alcuni reparti specializzati, e coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, sottolineando che «l’intensa attività investigativa ha consentito di smantellare una ampia e ramificata rete di piazze di spaccio che alimentava i profitti illeciti di organizzazioni criminali e mafiose».

La titolare del Viminale ha ringraziato le Forze dell’ordine per l’impegno senza sosta e la capacità operativa, ribadendo che «prosegue con determinazione, anche in questa difficile fase emergenziale, l’azione di contrasto al traffico di droga sia sul piano della repressione che su quello della prevenzione e del controllo del territorio, a salvaguardia della legalità e della sicurezza dei cittadini».

L’operazione. Circa cento le persone indagate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo e della finalità mafiosa, e per detenzione illegale e porto di armi da fuoco.

L’indagine, denominata ‘Skanderbeg’ ha consentito di smantellare diversi clan criminali che gestivano 12 ‘piazze di spaccio’ nel popolare quartiere di San Giovanni Galermo, roccaforte storica del traffico e della vendita di stupefacenti nel capoluogo etneo.

Le diverse organizzazioni che gestivano le piazze di spaccio godevano di una certa autonomia sotto il profilo della competenza territoriale e della gestione organizzativa, ma agivano comunque sotto il diretto controllo del gruppo Nizza della famiglia di ‘Cosa nostra’ catanese, Santapaola-Ercolano, che imponeva ai ‘capi piazza’ il rifornimento esclusivo nonché i costi e i quantitativi di droga da acquistare.