MERCATONE UNO: NON SI PUÒ PIÙ ASPETTARE

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Sono trascorsi ormai oltre 10 giorni dall’incontro al MiSE per affrontare la drammatica situazione che si è aperta con la sentenza di fallimento di Shernon Holding.

Il 24 maggio viene registrata dal Tribunale di Milano la sentenza di fallimento di Shernon, proprietaria del marchio Mercatone Uno. Il tavolo di confronto al Ministero per lo Sviluppo Economico si è aperto il 27 maggio.

In quella riunione il Ministro Luigi Di Maio è intervenuto impegnandosi a fare tutto il possibile, e celermente, affinché i 55 punti vendita ed i 1860 lavoratori coinvolti ritornassero in capo all’Amministrazione Straordinaria, per consentire a lavoratrici e lavoratori di accedere alla Cassa Integrazione, per dare loro continuità di reddito.

Sempre il 24 maggio il curatore fallimentare di Shernon, nominato dal Tribunale di Milano, ha inviato alle Organizzazioni Sindacali e ai Commissari Straordinari la comunicazione formale dello scioglimento del contratto di vendita con la conseguente restituzione all’Amministrazione Straordinaria dei punti vendita Mercatone Uno e dei lavoratori.

SONO TRASCORSI ORMAI OLTRE 10 GIORNI

Alla luce delle comunicazioni e documenti già prodotti e degli impegni assunti in sede di confronto con il MiSE abbiamo bisogno che si formalizzi il rientro in Amministrazione Straordinaria; ogni ulteriore ritardo produce una situazione difficile da gestire, lasciando nello sconforto 1860 lavoratori e lo loro famiglie, i lavoratori dell’indotto, con inevitabili pesanti problemi anche per i fornitori, i loro dipendenti, i numerosi clienti che si sentono beffati.

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs c’è ora una chiara tabella di marcia che prevede urgentemente:

· l’attivazione dell’Amministrazione Straordinaria;

· ripristino delle condizioni contrattuali individuali precedenti, date le gravi inadempienze di Shernon rispetto al contratto di acquisto di Mercatone ;

· l’attivazione di ammortizzatori sociali per salvaguardare il reddito dei lavoratori;

· la riapertura dei punti vendita per dare continuità al lavoro dei dipendenti e all’attività di Mercatone Uno ed evitare che il marchio perda ulteriore valore e credibilità.

C’è bisogno di impegno, trasparenza e discontinuità con quanto avvenuto fino ad oggi e che ha fatto ricadere responsabilità di altri sulle persone che lavorano per Mercatone uno.

IL MISE INTERVENGA SUBITO E RICONVOCHI IL TAVOLO DI CONFRONTO!