Mes, Boccia: “Questo no a prescindere non ha alcun senso”

0
187

“Questo ‘no’ a prescindere, a risorse che andrebbero ai nostri ospedali e sulla nostra organizzazione sanitaria, io penso che non abbia alcun senso”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, intervendo su La 7 sulla spaccatura tra le forze politiche in merito al dibattito relativo all’uso del Fondo salva-Stati per le spese sanitarie ed ha aggiunto: “Dopodiché io sono il primo a pretendere che non ci siano condizioni, ma questa discussione facciamola dopo, in Parlamento”.

“Il Mes con condizionalità così come lo conosciamo dalla crisi finanziaria in poi è un’altra cosa rispetto alla discussione che si sta facendo oggi – ha spiegato Boccia – La discussione che si sta facendo oggi è se da quel fondo senza alcuna condizione si debbano ottenere risorse per finanziare la sanità nei paesi più feriti, a partire dall’Italia e in tutta Europa. Se ci dovesse essere questa condizione”.
Prossimo video: Coronavirus, incerti tempi e risorse per prestiti a imprese

“Poi – ha aggiunto – bisognerà prendere una mappa dell’Italia dalla Val d’Aosta alla Sicilia e ripartire quei 36-37 mld territorio per territorio, organizzazione territoriale della sanità per organizzazione territoriale. Stiamo parlando di 36-37 mld che se sono senza condizioni significano 5-6 mld per la Lombardia, 3 mld per il Veneto , 3 per l’Emilia Romagna, 2,5/3 per la Puglia“”.

“Io penso – ha concluso – che se queste risorse sono senza vincoli e senza condizioni non ha alcun senso oggi fare una discussione sul no o sul sì. E quindi dico: anziché esprimerci, come ha ricordato Conte ieri completiamo la mediazione, definiamo la trattativa vediamo se ci danno anche gli altri strumenti per i quali l’Italia, la Francia, la Spagna hanno fatto una grande battaglia e poi decidiamo insieme”.

“Le parole di Conte di ieri sono sagge, la linea è quella assolutamente condivisa. Non ha alcun senso ora una distinzione fra forze politiche. C’è un consiglio europeo ancora davanti e soprattutto il Parlamento sarà sovrano, ha poi sottolineato Boccia aggiungendo: “Dopo il confronto in Consiglio europeo, il parlamento sarà chiamato a decidere e io penso che sarà quella la decisione finale”.

“L’Europa – prosegue Boccia – è stata chiamata a dare molte risposte due mesi fa. Nessuno avrebbe pensato che non ci sarebbero stati vincoli di bilancio ma di fatto sono saltati tutti; pensate agli interventi fatti e da fare, fuori dai vincoli cui eravamo abituati; così come la Bce compra senza titoli e senza limiti; così come le misure attivate dalla Bei; ai programmi ulteriori posti in essere dalla unione europea”. “Ci sarà poi di sicuro inevitabilmente il dibattito sulle nuove emissioni o sulle prime emissioni di debito comune, indirizzate verso la ripartenza che riguarda – conclude – non solo l’Italia ma tutta l’Europa”.

Quanto a “Fontana è nella cabina di regia nazionale e come lui sa, perché lo abbiamo deciso tutti insieme, è quello il luogo della decisione finale sulle modalità di restrizioni e poi di riapertura per le quali ci vuole un decreto del Governo. Ci dia i suoi contributi lì”, ha poi detto Boccia. “E’ evidente che in questo momento come abbiamo più volte detto ogni regione può restringere se vuole, ma non può aprire senza un provvedimento del Governo. E la cabina di regia deciderà sulle modalità di riapertura il prossimo 4 maggio. Raccontare fuori che si parte come se non fosse successo nulla, e tra l’altro nella regione più ferita, secondo me è una cosa molto poco opportuna”.