Recludono i giovani e fanno scorrazzare gli extracomunitari. Non si potrà ballare, ma la mia discoteca resta aperta.”
Chi lo ha detto? Il proprietario del Papeete? Umberto Smaila? Un bambino di tre anni?
No.
Lo ha detto Daniela Santanché a “Tpi” e lo ha rimarcato con tanto di video-balletto contro Conte dalla sua discoteca (roba di alto livello).
E nessuno che le abbia detto che una discoteca in cui “non si può ballare” non è una discoteca. È un bar.
Ma poi Santanché si supera e tuona:
“Un provvedimento acchiappavoti”.
Cioé: la decisione più impopolare forse mai presa da un governo, contestata a destra e a sinistra, in un Paese che voterebbe chiunque gli dica “liberi tutti” per Daniela Santanché sarebbe “acchiappavoti”.
Più leggi, più scopri la realtà: che oggi in Italia l’opinione sul Covid di gente come Santanché, Salvini, Meloni, Sgarbi, Fusaro, financo un Taormina conta più di quello di un virologo o di un epidemiologo.
E il problema sarebbero le discoteche? Lorenzo Tosa
