Mi ricordo il primo incontro col presidente quando arrivai al Leicester quell’estate

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claudio ranieri

Mi disse: Claudio, questo è un anno importante per il club

È importante per noi rimanere in Premier League, dobbiamo salvarci”.
La mia risposta fu: “Ok, certo. Lavoreremo duramente sul campo di allenamento e proveremo a farcela”.
Quaranta punti. Questo era l’obiettivo.
Tornando indietro, non avrei mai immaginato che il 4 aprile avrei aperto il giornale e visto il Leicester primo in classifica con 69 punti. L’anno prima, nello stesso giorno, il club era in fondo alla classifica.
Incredibile.
A Natale raggiungemmo la salvezza.
Ci riunimmo nello spogliatoio: “Proviamoci, non costa nulla”, ci dicemmo.
Pian piano capimmo che era il momento di osare.
Ci mancavano sei partite.

Dovevamo continuare a lottare col cuore e con l’anima.

Pochi anni fa molti miei giocatori giocavano in leghe più basse.

Vardy lavorava in fabbrica, Kantè e Mahrez erano nella terza e quarta divisione francese e in quel momento eravamo primi in classifica.

A loro ad ogni partita dicevo: “Non so mai contro chi gioco e non mi importa nulla di chi ho di fronte. Del nome degli avversari. Della storia più o meno gloriosa che portano in campo. Noi giochiamo in undici e tutti e undici dobbiamo cercare solo di vincere qualsiasi partita”.
Quando vincemmo il campionato, vidi i miei ragazzi felici e commossi dopo tutti i sacrifici fatti, questa cosa commosse anche me.

Ora lo posso dire: vedendo quel gruppo così unito, ho sempre saputo sin dall’inizio che avremmo vinto”.

Il racconto di Claudio Ranieri sull’incredibile cavalcata che portò il Leicester ad essere campione d’Inghilterra.
Il 2 maggio del 2016 si scrisse una delle favole più appassionanti della storia del calcio.