Il re della Nutella non amava la pubblicità personale. Al contrario di molti suoi colleghi non ha mai cercato visibilità. I suoi prodotti si consumano in tutto il mondo ma il personaggio evitava sempre di esporsi. Si racconta che in tutta la vita abbia rilasciato solo due interviste. Una fu la mia. Avvenne a Savigliano. Dopo una cerimonia di premiazione mi avvicinai con microfono e telecamera. Con molto garbo Michele Ferrero mi spiegò che non intendeva rilasciare dichiarazioni su nessun argomento. Fu la moglie Maria
Franca ad intercedere per me e alla fine lo convinse. Ferrero mi parlò con orgoglio della sua azienda e del rispetto che nutriva per tutti i collaboratori. L’intervista gli piacque molto e mi ringraziò con grande simpatia. Un mese dopo venni convocato dal suo
direttore generale a Pino Torinese. Mi offriva un lavoro. Alle mie richieste di spiegazioni, non avendo presentato alcuna domanda al
riguardo, mi fu risposto che ero stato segnalato dall’alto. Fui molto cortese ma rifiutai l’offerta spiegando che avevo altri obiettivi.
In testa avevo la Cassa di Risparmio di Fossano dove già sedevo nel consiglio di amministrazione e non mi interessava altro. Il direttore mi congedò molto stupito. Chiunque avrebbe accettato ma io dissi di no, anche se adoro la Nutella. Recentemente Edo Milanesio, da sempre amico della famiglia, mi ha fatto visitare l’azienda albese ed il reparto di produzione dei Ferrero Rocher. Posso confermare che appena sfornati non hanno rivali.