Migliore: “Ora De Luca faccia un passo indietro”

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«Occorre una risposta politica a Salvini in Campania e non c’è più tempo da perdere», dice Gennaro Migliore, deputato di Italia Viva, che arriva subito al sodo riferendosi alle Regionali: «Strutturare una coalizione larga e puntare ai programmi mettendo da parte le ambizioni personali di chiunque, comprese quelle di chi, in questo momento, ricopre il ruolo di presidente della Regione». Insomma, il dirigente renziano chiede il passo indietro del governatore uscente: «È divisivo».

A fine gennaio si vota in Emilia e Calabria, ma tocca già organizzarsi per le altre regioni.
«Il tempo non è molto e non bisogna perderne altro per organizzare una risposta politica a Matteo Salvini. In questo momento c’è una grande e attivissima mobilitazione di popolo che si riconosce nel movimento delle sardine che non può essere dispersa ed è utile per impedire ci possa essere una vittoria leghista in una regione come la Campania».

Complicato mettere in piedi un fronte largo. Specie in Campania.
«Affatto se si investe su un progetto che metta al centro anzitutto le esigenze della nostra terra e non le ambizioni personali di chiunque, compreso quelle di chi ora è il presidente della Regione. Per questo serve una coalizione larga che si preoccupi delle sofferenze della nostra terra, mettendo da parte rancori e battute infelici che non fanno bene alla costruzione di un progetto vincente».

Sempre in nome della guerra contro Salvini?
«Non solo perché non sono mai stati affrontati seriamente problemi decisivi».

A cosa si riferisce?
«Il tema dell’ambiente in Campania lo è e non ho visto grandi risultati. Basta guardare alle ecoballe: al di là delle battute di dubbio gusto di De Luca non si sono visti grandi risultati nonostante il governo Renzi abbia stanziato qualcosa come 500 milioni di euro, il più grande finanziamento verso una regione nella storia repubblicana…».

Come organizzare una coalizione larga?
«Per fare un salto di qualità dobbiamo essere in grado di parlare la stessa lingua con tutte le persone, compreso recuperare il civismo che non è certo la somma delle liste civiche o delle liste d’attesa come ironizza qualcuno. Il civismo è invece la chiave di come debbano essere viste le sfide da affrontare: serve superare l’accentramento degli ultimi anni e dare una risposta positiva a chi ha continuato a segnalare difficoltà e sofferenze senza essere ascoltato».

Non è stato fatto in questi 5 anni di governo alla Regione?
«Diverse città e molti territori sono stati sacrificati. Occorre invece ripartire da Napoli che, piaccia o non piaccia, è una capitale europea: deve essere più centrale quindi per le politiche della Regione così come molte aree interne e decentrate. Penso a Napoli Est e al mai realizzato intervento sul litorale domizio. Tutti campi di intervento che non possiamo lasciare alla destra».

Ma lei sa bene come il Pd nazionale rimane il fulcro e, in questo momento, non sembra abbia voglia o forza per intraprendere una nuova rotta.
«Il Pd è parte fondamentale del percorso ma deve uscire da una paralisi di fatto rispetto all’indicazione delle candidature. Perché se scelte all’ultimo momento, vedi l’Umbria, non portano a nulla. E serve un ragionamento aprendo alle parti più diverse, compreso l’M5s».

I grillini non sono, vedi l’Emilia, però d’accordo.
«Ho il massimo rispetto per gli altri partiti, noto però la preoccupazione per il vantaggio della destra anche in Campania come dicono i sondaggi pubblicati da Il Mattino. E occorre iniziare subito il percorso».

L’altro giorno la ministra renziana Bellanova ha chiesto un passo indietro di Emiliano in Puglia e ora lei per De Luca. Italia Viva è decisa a cambiare tutto?
«I risultati del centrosinistra in queste regioni sono stati i peggiori. Prenda le politiche: la media è stata il 20 mentre nelle regioni del Sud è stato il 13 per cento. E abbiamo perso già la Basilicata e l’Abruzzo. Vogliamo perdere tutto il Sud?».

Sa bene come sia difficile un passo indietro di Emiliano e De Luca: c’è il rischio che corrano con loro liste civiche.
«Confido molto nella saggezza politica di chi ha cuore il territorio anziché il destino personale. Lo dico con il massimo rispetto per queste persone ma sono divisive. Ed in questo momento è l’elemento negativo che pregiudica la vittoria del centrosinistra».