Migranti, Di Maio: “M5s voterà l’autorizzazione a procedere per Salvini”

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Luigi Di Maio

“Ieri ho passato la giornata in Libia prima nella Tripolitania e poi in Cirenaica. Il bombardamento della Libia nel 2011 è stato uno dei più grandi errori della storia. E averlo sostenuto è stato uno dei più grandi errori della nostra storia… una scelta sciagurata che ha prodotto una instabilità che va avanti”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite di Porta a Porta. Ripreso il ruolo che ci spetta. Ora inviato speciale “In Libia abbiamo ripreso un ruolo che ci spetta. Avevamo perso terreno con la caduta del governo quest’estate. La Libia è prima di tutto una questione che riguarda l’Italia, nomineremo un inviato speciale, in modo tale da poter stare continuamente in relazione con le parti” ha spiegato, aggiungendo che “nomineremo un inviato speciale” dell’Italia “in modo da poter stare continuamente in relazione con le parti””. Si tratterà di una figura “di alto profilo”. Salvini e nave Gregoretti, “voteremo a favore dell’autorizzazione a procedere” “Quando bloccammo la Diciotti era perché non si ridistribuivano i migranti. Il blocco della Gregoretti non fu un’azione decisa dal governo, perché allora la redistribuzione era stata decisa: fu un’azione personale del Ministro” degli Interni (Matteo Salvini, ndr), ha detto Di Maio, annunciando che il M5s voterà per l’autorizzazione a procedere: “Voteremo contro l’interesse pubblico. Perché è questa la dizione”. Sulla questione nel pomeriggio è arrivata una provocazione da parte di Salvini: “Voglio vedere se i Cinque Stelle voteranno come nel caso Diciotti, visto che è esattamente la stessa fattispecie”. La risposta gli è stata data dallo studio di Porta a Porta. “Gli auguro di risultare innocente” “Gli auguro di risultare innocente. Me lo auguro in tutti i processi” ha quindi aggiunto. A Salvini il Tribunale dei ministri di Catania contesta il reato di sequestro di persona. E poi: “Il caso Diciotti fu un atto di governo perché l’Ue non rispondeva e servì ad avere una reazione, che poi arrivò. Quello della Gregoretti, dopo un anno, fu invece un atto di propaganda, perché il meccanismo di redistribuzione era già rodato e i migranti venivano redistribuiti in altri Paesi Ue. E’ questa la differenza enorme tra i due casi, la differenza enorme tra la realtà e la bugia. Nelle ultime settimane di governo con la Lega si alzavano i toni anche per questo, perché qualcuno pensava più alla propaganda e a fare campagna elettorale che a governare”. Banche, “Lannutti disponibile a un passo di lato” “Il senatore Elio Lannutti si è detto disponibile a una passo di lato, a un accordo per far partire subito questa commissione e per questo lo ringrazio. Negli accordi, la presidenza della commissione Banche andrà al M5s. Nei prossimi giorni individueremo un nome ma l’importante è che la commissione parta. Dopo Lannutti, per la presidenza credo in ordine ci fossero i deputati Alvise Maniero e Carla Ruocco” ha detto. Referendum, “voglio vedere chi si schiera contro il taglio dei parlamentari” “Non vedo l’ora di confrontarmi in campagna elettorale sul referendum per il taglio dei parlamentari, voglio vedere chi si schiera per il no e chi per il sì” ha detto. “Fa sempre bene quando il popolo si esprime”. “Grillo è un visionario, la sua visita è stata un bene” L’arrivo di Grillo a Roma “è stato un bene perché non conosceva molti dei nuovi parlamentari. E’ sempre un bene confrontarci tra di noi, Beppe è un visionario. Molti si aspettavano che destituisse Di Maio e come al solito non è successo niente” ha concluso il ministro. Lega a Di Maio: parole da piccolo uomo “Il commento di Di Maio alla vicenda Gregoretti è da piccolo uomo. Più che l’onore pote’ la poltrona”. Lo dice il deputato leghista ed ex sottosegretario al Viminale Nicola Molteni. La Giunta per le Immunità del Senato è convocata domani alle 13.30 con all’ordine del giorno il caso Salvini-Gregoretti, secondo quanto si apprende. La Giunta domani incardinerà solamente la richiesta di autorizzazione a procedere. Da regolamento, l’ex ministro dell’Interno – viene ricordato – avrà 30 giorni di tempo per chiedere di essere audito o di presentare una memoria sulla vicenda. Dunque, il Senato deciderà dopo la pausa legata alle feste natalizie.