MIO NIPOTE SBATTUTO FUORI DALLA MENSA SCOLASTICA A BRESCIA

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Mio nipote ha iniziato la prima elementare con un grande entusiasmo, lo stesso con cui ha atteso il primo giorno della nuova mensa. Lui, già abituato dalla scuola materna, non vedeva l’ora di mangiare assieme a compagni più grandi. E invece no: sua mamma è stata avvisata solo un’ora prima che, siccome non risultava iscritto al servizio di mensa scolastica, alle 1230 mio nipote sarebbe dovuto uscire da scuola. Ad altri bambini di prima è toccata la stessa sorte, con genitori avvisati improvvisamente al lavoro e corse o telefonate disperate ai nonni, per recuperare i bambini.
Il motivo di tutto questo è un cortocircuito burocratico unito alla ferocia contabile del servizio comunale mense. Mio nipote era stato regolarmente iscritto a quel servizio , ma l’ufficio competente non era riuscito ad inviare in tempo ai genitori il bollettino apposito per il pagamento, perché nella scuola dell’obbligo oggi si pagano servizi che dovrebbero invece essere gratuiti per pura civiltà. Così mio nipote e tanti altri bambini di prima sono risultati non paganti e se sei non pagante nella scuola di oggi sei fuori.
I genitori, come tutti gli altri tra cui qualche migrante in maggiore difficoltà a capire le assurdità della burocrazia, hanno subito pagato, senza ricorrere ai bollettini ufficiali che erano scomparsi. Ma ciò nonostante mio nipote resterà qualche giorno ancora fuori dalla mensa, perché, hanno spiegato, mancano gli organici per la gestione burocratica del servizio mense, per altro appaltato a privati. Anche a scuola mancano gli organici, non solo tra le maestre ma anche tra il personale ATA, sul quale si scaricano tutta la ferocia burocratica del sistema ed anche le prime proteste dei genitori.
Carenza di personale, privatizzazione dei servizi pubblici, mancanza di reale comunicazione tra comune e scuola e soprattutto la regola feroce del rigore bilancio, il cui effetto sociale è se non si paga in anticipo non si mangia, neppure i bambini; tutto questo ha concorso a sbattere fuori dalla mensa mio nipote e tanti suoi compagni di classe. E un sistema che fa questo è indegno di una paese civile e vergognoso per una delle province più ricche d’Italia e d’Europa.
Ho raccontato questa vicenda un compagno, che mi ha detto: ecco cosa combina la Lega.
Ho dovuto smentirlo perché a Brescia l’amministrazione comunale è PD-LeU. Si può fare come e peggio dei leghisti solo per ragioni burocratiche, per spirito aziendalista e per stupido rigore contabile.