Mirabelli: Bene Cartabia, importanti le parole su carceri e diritti

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“Abbiamo già avuto modo di condividere le scelte della Ministra Cartabia che sono contenute nel suo messaggio al Parlamento. Condividiamo l’agenda, l’elenco delle priorità, ma anche il metodo con cui la Ministra intende affrontare molte questioni.
Penso che sia importante l’attenzione che la Ministra rivolge sempre alla centralità del Parlamento, al fine di conciliare l’urgenza, che abbiamo, di affrontare alcune questioni con la volontà del governo di non intervenire con decretazione d’urgenza. Serve un’assunzione piena di responsabilità da parte del Parlamento, perché il tema dell’urgenza è reale, in quanto riguarda la vita reale del Paese.
Apprezzo molto la coscienza positiva dei limiti (soprattutto temporali) che può avere questa fase. Dobbiamo, però, mettere in campo obiettivi che oggi sono più perseguibili perché, in un Governo di larghe intese come questo, la discussione sarà segnata da meno conflittualità politica, meno necessità di distinguersi, meno contrapposizioni ideologiche.
Si è parlato dell’impatto che ha avuto la pandemia sulla Giustizia. È evidente che la pandemia ha messo a dura prova e metterà a dura prova tutto il sistema della giustizia. Ma insisto sul fatto che alcune scelte che abbiamo fatto in emergenza vanno valutate per capire se hanno funzionato e se possono diventare norme a regime.
Sono d’accordo sulla proposta dei cambiamenti nel sistema penale, sulle pene alternative, sulla messa in prova, sulla giustizia riparativa; penso anche alla depenalizzazione di alcuni reati bagatellari.
Sulle questioni del carcere, concordo con le cose dette dalla Ministra, con lo spirito con cui le dice e con la necessità di rispettare la Costituzione, sapendo che bisogna recuperare la funzione educativa del carcere, che è anche la condizione per dare più sicurezza al Paese. Un carcere che riesce a rieducare e produce meno recidività di quella che viene prodotta oggi, rende più sicuri tutti. La qualità del carcere diventa, quindi, fondamentale.
In questo senso, voglio sottolineare la questione dell’edilizia carceraria: su questo dobbiamo fare un lavoro serio, orientato, come ha detto la Ministra, non a fare più celle ma a costruire carceri migliori, con più spazi per il trattamento, per la scuola, per il lavoro, per l’aggregazione.
Se decidiamo di puntare su questo, non bastano le strutture ma serve anche che chi fa vivere i trattamenti interni – i funzionari giuridico-pedagogici – vengano valorizzati nel loro ruolo educativo. Questo deve valere anche per chi fa i trattamenti esterni. Sono figure poco valorizzate.
Parliamo sempre di dare una mano alla polizia penitenziaria ma ci sono anche queste figure che vivono situazioni di precarietà e difficoltà: sono spesso sottostimati gli organici e anche il modo in cui si trovano a lavorare non è ottimale. Il problema di questi funzionari e assistenti sociali deve essere affrontato.
C’è poi un altro campo su cui ci dobbiamo misurare che è quello dei diritti dei cittadini. Alla Camera dei Deputati è stato già approvato il disegno di legge contro la transomofobia; penso che debba essere impegno anche del Governo quello di dare seguito, anche al Senato, a quel provvedimento”. Così Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd, ha commentato l’audizione della Ministra Marta Cartabia in commissione Giustizia a Palazzo Madama.