Moby Prince, 30 anni fa la tragedia

0
189

10 aprile 1991, 22.25. Nella rada di Livorno il traghetto Moby Prince della Navarma entrò in collisione con una petroliera della Snam, l’Agip Abruzzo, a 2,7 miglia dalla costa. La prua del traghetto squarciò una delle cisterne del greggio trasportato e si scatenò un incendio in cui morirono 140 tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Unico sopravvissuto Alessio Bertrand, mozzo del traghetto salpato alle 22 e diretto a Olbia. Tutti salvi, invece, sulla nave Agip Abruzzo. Ricorre oggi il 30esimo anniversario della tragedia del Moby Prince, la più grande sciagura della marineria civile italiana le cui cause non sono mai state accertate.

“Negli ultimi 30 anni, se si esclude la parentesi rappresentata dalla commissione speciale presieduta dal senatore Silvio Lai che fece un lavoro eccellente, lo Stato si è dimostrato eccessivamente timido nel dare la caccia alla verità sulla strage del Moby Prince. Mi auguro che la nuova Commissione d’inchiesta monocamerale in procinto di costituirsi alla Camera dei Deputati rappresenti un punto di svolta. È indispensabile indagare, senza tralasciare alcuna pista, su cosa è accaduto il 10 aprile 1991 nelle acque al largo di Livorno. È indispensabile scoprire il perché di certi accordi e di certi ritardi nei soccorsi. Ma è anche essenziale riabilitare uno Stato che nelle fasi immediatamente successive alla strage si è mosso in maniera troppo poco incisiva. Lo dobbiamo alle vittime, ai loro familiari e alla giustizia”. Così il deputato del Movimento 5 Stelle, Francesco Berti, nel giorno in cui la Commissione Trasporti della Camera ha approvato il testo base per la costituzione della nuova Commissione d’Inchiesta sulla strage del Moby Prince.

A dicembre 2018 la Procura di Livorno aveva aperto un nuovo fascicolo di indagine sul disastro. La Procura labronica, diretta dal procuratore capo Ettore Squillace Greco, ha richiesto e acquisito agli atti la relazione conclusiva della Commissione parlamentare d’inchiesta resa pubblica il 24 gennaio dello stesso anno in Senato dall’allora presidente Silvio Lai. Secondo quanto emerso dall’inchiesta parlamentare, il disastro non è riconducibile alla presenza di nebbia e alla negligenza del comando del traghetto; la nebbia fu immotivatamente utilizzata per giustificare il caos dei soccorsi.

“Sono ancora pochi i punti fermi che conosciamo di questa storia, a dispetto dei dubbi che restano troppi. Bisogna fare luce sulle dinamiche che portarono al decesso di 140 persone e capire se quelle morti potevano essere evitate o no. Per farlo è necessaria una Commissione parlamentare d’inchiesta che con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria possa essere messa nelle condizioni di rispondere agli interrogativi lasciati irrisolti dai passati processi”, ha dichiarato dal canto suo Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega-Salvini Premier e membro Commissione Giustizia.

Oggi a Livorno si svolgeranno durante tutto l’arco della giornata le celebrazioni. Si inizierà alle 11 con la deposizione di una corona al Monumento in ricordo delle vittime in Fortezza Nuova, alla presenza del Gonfalone della Città di Livorno e della Provincia. Alle 12 è prevista la funzione religiosa in Cattedrale presieduta dal Vescovo Monsignor Simone Giusti.

Alle 15 cerimonia istituzionale nella Sala Consiliare del Comune di Livorno, in diretta streaming sul canale Youtube del Comune, durante la quale è prevista la donazione simbolica alle Associazioni delle Vittime e alla Città dell’opera dell’artista Francesco Vieri dedicata alla memoria delle 140 vittime della tragedia. L’opera consta di un modello del traghetto Moby Prince interamente rivestito di miniature della rassegna stampa dell’epoca. Saranno presenti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il senatore Gregorio De Falco, le massime autorità istituzionali cittadine, il vicepresidente dell’Associazione “140 Familiari delle Vittime del Moby Prince” Nicola Rosetti e Angelo Chessa dell’Associazione “10 Aprile”. Seguiranno una serie di interventi.

Alle 17.00 è prevista la deposizione del cuscino di rose donato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della corona di alloro alla lapide che riporta i nomi delle 140 vittime del tragedia del 10 aprile 1991. La lettura dei nomi delle 140 vittime che negli anni passati veniva declamata da Loris Rispoli, presidente dell’Associazione “140 Familiari delle Vittime del Moby Prince” e che quest’anno non sarà presente per motivi di salute, sarà effettuata da un gruppo di persone che rappresentano la città dal punto di vista istituzionale, culturale, spettacolare, associativo e del volontariato, giornalistico, studentesco, sportivo, oltre ad un gruppo di familiari delle vittime.

Dopo la lettura si terrà il lancio di 30 rose rosse in mare, in ricordo degli anni trascorsi da una delle più profonde ferite subite da Livorno.

Alle 18.30 ci sarà il conferimento della Livornina d’Oro all’Associazione “140 Familiari delle Vittime del Moby Prince presso il Teatro Goldoni, evento trasmesso in diretta da Granducato Tv. Il sindaco Luca Salvetti consegnerà la massima onorificenza cittadina al vicepresidente dell’Associazione “140 Familiari delle Vittime del Moby Prince” Nicola Rosetti.

Alle 18.50 concerto per solisti coro e orchestra “Requiem KV626” di W.A.Mozart in ricordo della tragedia del Moby Prince. Organizzato dal Comune di Livorno in collaborazione con la Fondazione Teatro Goldoni, il concerto sarà trasmesso in diretta dall’emittente livornese Granducato Tv. Protagonista l’Orchestra del Teatro Goldoni, alla sua prima uscita pubblica, guidata dal maestro Giovanni Di Stefano. Il concerto al Goldoni si terrà a teatro vuoto.