MOBY PRINCE, L’OMBRA DELLE MAFIE

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È ora di fare piena luce sul caso della Moby Prince, soprattutto dopo le parole del pentito di ‘ndrangheta Filippo Barreca, che sta raccontando dettagli inediti. I magistrati sono al lavoro su un nuovo scenario, a circa trent’anni della collisione fra il traghetto Moby Prince e una petroliera nel porto di Livorno, che causò la morte di 140 persone. Nel 2003, un’informativa del Sismi, l’intelligence militare di allora, parlò di traffico di materiale bellico, scorie nucleari e armi.
Ora la procura di Livorno, guidata dal magistrato antimafia Ettore Squillace Greco, indaga sull’ipotesi che organizzazioni mafiose abbiano coordinato o partecipato alla movimentazione di questi pericolosi materiali, a pochi giorni dalla fine della prima guerra del Golfo e a pochi chilometri dall’importante base statunitense di Camp Darby. Cosa avvenne davvero quella sera? Fu un disastro accidentale o una vera e propria strage, forse perché chi viaggiava sulla Moby Prince aveva visto qualcosa che non doveva vedere?

Le prime due inchieste si sono concluse con l’archiviazione. Eppure, ancora molte domande restano senza risposta per quella strage avvenuta nel 1991. Il caso della Moby Prince è uno dei tanti misteri irrisolti della storia italiana.