Mojito amaro per Salvini

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Al Papeete Beach Matteo non balla più. Il Capitano torna sul luogo del declino. Dove iniziò la sua curva discendente

È passato solo un anno, ma in politica a volte un anno può corrispondere ad un’era geologica. La location scelta dal segretario della Lega Matteo Salvini per trascorrere qualche giorno di vacanza è la stessa: il famigerato Papeete beach di Milano Marittima ma il mood è davvero diverso. E anche l’umore del Capitano non è certo dei migliori. Arrivato nella località della riviera romagnola nel tardo pomeriggio di giovedì, nel giorno in cui il Senato ha autorizzato il processo per la vicenda Open Arms, esordisce subito sbottando contro giornalisti e fotografi nella hall dell’hotel Miami adiacente al Papeete, entrambi di proprietà dell’amico ed europarlamentare leghista Massimo Casanova: “Non voglio nessuno fra le scatole, adesso mi dedico solo a mio figlio”.

E proprio con quest’ultimo e gli amici Andrea Paganella, suo capo segreteria ai tempi del Viminale e Stefano Bolognini, assessore in Regione Lombardia, si concede un bagno al tramonto. Altra storia rispetto alla scorsa estate quando fra selfie, performance da Dj in consolle fra le cubiste con l’immancabile Mojito, cocktail diventato emblema di una stagione che ormai sembra archeologia, aveva il vento in poppa. Che oggi non c’è più, il 34% delle europee sono un lontanissimo ricordo e, complice l’emergenza Covid, i balli in spiaggia sono vietati, niente più happy hour al tramonto. E in ogni caso c’è da scommettere che quest’anno Salvini non avrebbe dato di sé l’immagine festaiola e spavalda che ha consegnato alle cronache agostane di un anno fa.

Quando, ebbro di sondaggi e bagni di folla, faceva cadere il governo, ritrovandosi però all’opposizione invece che solo al comando come aveva programmato. Facendo i conti senza l’oste, che si chiama Matteo Renzi, contro cui Salvini si è scagliato anche ieri mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione della festa della Lega Romagna che si svolge ogni anno a Cervia. “Sono una persona felice e tranquilla, anzi se c’è qualcuno che ha sbagliato i suoi conti è probabilmente chi ieri alzava il dito in Parlamento per accusarmi. L’umore nero lo lascio a Renzi che non so come dorma con la sua coscienza”.

E ancora sul caso Open Arms: “Andrò all’udienza con estrema curiosità tanto è surreale la cosa, e con la tranquillità di non aver commesso nulla di male” e ne ha pure per Conte e gli ex alleati: “Solo un palo della luce può pensare che il governo non condivida le politiche sull’immigrazione. Sono orgoglioso di quello che ho fatto”. Poi si sbilancia sul voto di settembre: “Alle regionali la Lega e il centrodestra avranno un’affermazione che qualcuno si ricorderà per qualche anno e verrà pesata la vera dimensione di Pd, M5s e Renzi”.

Aveva detto più o meno la stessa cosa l’agosto scorso, presentando la candidatura di Lucia Borgonzoni alla presidenza della regione Emilia Romagna e sappiamo come è andata a finire… Quest’anno il tema caldo riguarda un’altra regione, la Lombardia, e Salvini prende le difese del suo governatore, Attilio Fontana, in questo momento nell’occhio del ciclone: “Sarà strarieletto in regione tra due anni e mezzo”. Fontana che peraltro doveva essere ospite alla kermesse del Carroccio in piazza dei Salinari ma ha dato forfait (per motivi di salute) come l’altro big Giancarlo Giorgetti (non per motivi di salute…), nonostante fosse in agenda per lunedì sera.