Venti miliardi di perdite in 10 anni, 10mila dipendenti tagliati attraverso prepensionamenti ed esodi incentivati per ridurre il personale a 23mila unità grazie alle risorse del Fondo esuberi. E mentre i licenziamenti continuano (entro il 2021 dovrà essere completato un piano di 4800 esuberi), al vertice di MPS hanno ben pensato che fosse tempo di tornare alle promozioni. Oltre ai 700 passaggi di grado realizzati durante l’anno, ci saranno le nomine di 34 dirigenti.
Mi unisco alla voce dei sindacati che chiedono congiuntamente se tutto ciò sia economicamente compatibile con quanto previsto dal Piano di ristrutturazione, in base al quale si continuano a richiedere pesanti sacrifici ai lavoratori della banca.
A fronte di tutti questi licenziamenti, erano proprio opportune queste nomine?
