Museo della Shoah: Pirozzi, nessun chiarimento dalla Regione sulle assunzioni senza bando contestate dalla Corte dei Conti

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«Sono passati ormai sei anni dal richiamo che la Corte dei Conti del Lazio rivolse alla fondazione Museo della Shoah di Roma, relativamente alla irregolarità dei contratti di lavoro in essere. Ciò nonostante, ancora oggi, i rapporti di lavoro risultano essere stati sottoscritti senza regolari bandi ad evidenza pubblica come disposto dalle normative vigenti. A riferirlo oggi direttamente in Consiglio Regionale, a seguito di una mia specifica interrogazione a risposta immediata, è stata l’assessore regionale al Bilancio Alessandra Sartore, la quale dopo aver letto una nota pervenuta dalla stessa fondazione, ha confermato l’inesistenza dell’avvio di un regolare bando per nuove assunzioni. Secondo quanto riportato nella nota, infatti, non è stata data risposta alla richiesta di poter conoscere i criteri attraverso i quali gli attuali collaboratori stipendiati sono stati scelti. Dispiace soprattutto che nonostante le nobili e fondamentali finalità portate avanti dalla Fondazione, lo stallo nella pubblicazione dei bandi alimenti una zona grigia che non può essere in alcun modo accettata. Continuerò a vigilare su quanto accade e accadrà perché non permetterò che una fondazione partecipata completamente dalle istituzioni italiane, e alla quale la Regione versa un contributo annuo di 175mila euro, possa dispensare impieghi e incarichi pagati con i soldi dei cittadini italiani, senza rispettare la legge».

​ Lo dichiara in una nota Sergio Pirozzi, Presidente della XII Commissione (Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione) del Consiglio Regionale del Lazio.