Navigator campani, niente assunzione: via allo sciopero della fame

0
86
Reddito di cittadinanza:

I navigator campani non si arrendono: lunedì via allo sciopero della fame. L’ultima protesta è convocata alle 11, sotto Palazzo Santa Lucia, dove non sono mai stati ricevuti. L’ennesima manifestazione “contro il governatore De Luca – che non vuole firmare la convenzione con Anpal Servizi spa per – ricorda una nota – la loro contrattualizzazione”. I 471 vincitori di selezione si proclamano “ostaggio” del governatore, ed alcuni di loro annunciano la forma estrema di ribellione. Uno sciopero della fame a oltranza. “A spingerci fino a questo gesto – spiegano – è l’insopportabile negazione – e violazione – del principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra amata Carta Costituzionale, che stabilisce la parità formale tra tutti i cittadini della Repubblica Italiana a fondamento della nostra nazione e società civile. Ad oggi è per noi inaccettabile che ai vincitori di altre regioni d’Italia – come ad esempio la Lombardia ed il Lazio e tutte le altre regioni (tutte tranne una cioè la nostra) – sia riconosciuto il diritto al lavoro, ovvero a tutti coloro che hanno svolto il nostro stesso percorso, mentre ai campani ciò viene negato”. Un niet ritenuto “ancora più assurdo” se “si considera che ciò avvenga nella regione Campania che ha il numero più elevato di percettori del reddito di cittadinanza (RdC) e di potenziali Navigator assegnati a livello nazionale (circa il 17% di tutti)”, impedendo “di svolgere le funzioni legate alla nuova fase progettuale e strutturale delle politiche attive del lavoro a regia pubblica”. A De Luca, i navigator non contestano solo il no alla firma, scelta discrezionale, Ma pure un “continuo atteggiamento di sarcasmo e di scherno”. E un appello viene lanciato al capo dello Stato: “Presidente Mattarella, intervenga! Non è tollerabile che laureati che, per cultura, formazione e professionalità conoscono il valore delle leggi ed il senso delle Stato e delle Istituzioni, oggi devono urlare la loro indignazione con uno sciopero della fame”.                                                            fonte