NEI PROGETTI DEL SINDACO NESSUN FUTURO PER PERUGIA

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Romizi continua a immaginare una Perugia chiusa in se stessa, autoreferenziale, provinciale.

In Consiglio comunale è in corso la discussione sulle linee programmatiche del sindaco per i prossimi cinque anni, nelle quali Romizi ha rivendicato la volontà di inseguire orgoglio e appartenenza. Ha poi parlato di una città etrusca, medioevale, ottocentesca. Si è scordato di parlare della Perugia del futuro e di come imprimere quel dinamismo che serve alla nostra città per rimettersi in moto.

Manca la visione di quello che sarà Perugia nei prossimi dieci-quindici anni. Non ci si deve stupire allora se i giovani non trovano spazio e vanno a cercare fortuna, o solo lavoro, in altre città. Mi sono soffermato, nel mio intervento, sulla mancanza di scelte urbanistiche coraggiose, a partire da Fontivegge.

Sul Turreno, sull’ex Mercato coperto, su San Francesco al Prato e sugli altri progetti fermi da anni solo parole vaghe da parte del sindaco. E niente, se non ancora formule di circostanza, titoli senza contenuto, sul rilancio del centro storico. Zero assoluto al capitolo “idee per favorire il lavoro”, vera drammatica emergenza della nostra città. Solo piccolo cabotaggio, solo ordinaria amministrazione.

Perugia ha bisogno di altro per uscire dal cono d’ombra in cui è finita, non di un’amministrazione di condominio che sappia limitarsi solo all’ordinario