Nel nome di Ruth Bader Ginsburg e della libertà di scelta delle donne

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Oltre 400 manifestazioni negli Stati Uniti hanno riempito le piazze per protestare contro la nomina di una giudice ultraconservatrice, Amy Coney Barrett, alla Corte Suprema.

La donna che ricoprirà la carica che è stata di RBG è un’antiabortista (considera l’aborto al pari della pena di morte) e una cattolica integralista e la sua nomina va ad aumentare la componente più oscurantista della Corte Suprema americana.

Le attiviste e lo spirito che ha ispirato la “Marcia delle donne”, portando in piazza centinaia di migliaia di persone il giorno dopo la nomina di Trump nel 2017, hanno nuovamente mobilitato le cittadine e i cittadini americani che vedono in Amy Coney Barrett una nuova minaccia ai diritti e all’autodeterminazione delle donne, oltre che ai principi progressisti che invece Ruth Bader Ginsburg aveva difeso e incarnato.

Un’ulteriore dimostrazione che quando si parla di diritti, soprattutto delle donne, ogni conquista va difesa dagli attacchi della destra più retrograda e oppressiva.