Nella vicenda dell’autorizzazione del vaccino Pfizer in UK bisogna distinguere gli aspetti politici da quelli scientifici

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Se la mossa di Boris Johnson di anticipare l’Europa è chiaramente spiegabile in termini di ricerca di consenso – e quindi discutibile ma non in questa sede – d’altro canto, da un punto di vista strettamente scientifico, è un’ottima notizia. UK ha infatti analizzato i dati seguendo il procedimento della “rolling review”, cioè l’analisi in tempo reale dei risultati man mano che venivano prodotti dal trial clinico. E, se una agenzia regolatoria seria e affidabile come la MHRA ha dato l’approvazione, seppure per uso di emergenza, significa che i conti tornano e il vaccino è sicuro ed efficace.
E’ importante ricordare che le approvazioni da parte di FDA ed EMA arriveranno a distanza di pochi giorni, quindi non ha senso parlare di procedure più o meno corrette. L’approvazione da parte di MHRA ci lascia pensare che anche le altre agenzie non individueranno problemi e che quindi davvero entro la fine dell’anno avremo 2 vaccini approvati.
E a chi sta dicendo che forse è meglio così perchè “gli inglesi faranno da cavia”… rispondo che se verremo fuori da questa situazione è perchè oltre 70.000 volontari si sono offerti come “cavie” scegliendo di ricevere il vaccino prima della sua approvazione, fidandosi della scienza. A loro va tutta la nostra gratitudine. Gli inglesi – ammesso che ricevano il vaccino prima degli altri, cosa del tutto discutibile – non faranno da “cavie” perchè un vaccino approvato è un vaccino sicuro.