Niente canottiere e pantaloni strappati a scuola: polemiche per l’abbigliamento

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L’abito non farà il monaco ma sicuramente fa lo studente. Almeno agli occhi dei professori. E negli ultimi giorni proprio vestiti e accessori sono diventati i protagonisti dell’inizio dell’anno scolastico. Il dress code è infatti entrato a gamba tesa al centro del dibattito, tra titoloni sui giornali e utenti indignati sui social. Tutto è nato dalla protesta di una preside che ha censurato, ufficialmente, il look di un proprio alunno considerandolo poco consono all’ambiente scolastico. E proprio da qui è partita l’indagine di Skuola.net, che ha chiesto a più di 1.300 studenti di dire la loro sull’argomento ”vestiario scolastico”. È così che sono venuti fuori i divieti più assurdi che i ragazzi hanno trovato ad attenderli al ritorno sui banchi. Niente canottiere, pantaloni strappati e pantaloncini sopra al ginocchio da indossare a scuola. Poco importa se il caldo non accenna a finire: queste sono le regole che dovrà “subire” almeno 1 studente su 4, che racconta come nel proprio istituto sia stata emanata una circolare specifica volta a fare chiarezza sul tipo di vestiario da dover indossare nell’edificio scolastico. Più morbida la situazione in cui versa un terzo degli studenti, dove un dress code esiste, ma non è messo nero su bianco su un regolamento. Viene sottinteso e rimandato al giudizio dei genitori, con il ”consiglio” di mantenere una certa sobrietà. A conti fatti, solo il 38% dei ragazzi ha carta bianca sul modo di vestirsi la mattina.                                                                             fonte   https://www.secoloditalia.it/