NO AL GOVERNO DRAGHI

0
52

NO AL GOVERNO DRAGHI NO AL GOVERNO DI BANCHE E MULTINAZIONALI NO AL GOVERNO DELL’UNIONE EUROPEA LA REPUBBLICA A CHI LAVORA – SABATO 27 FEBBRAIO H 15 UNA GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A GENOVA – LARGO E. LANFRANCO E IN TUTTA ITALIA

GENOVA – ll 27 febbraio in tutta Italia, chi vive del proprio lavoro scenderà in piazza per gridare forte il proprio NO al Governo Draghi, espressione diretta delle banche, della finanza e delle multinazionali. Una manifestazione dal forte spirito unitario che vede diverse organizzazioni aderire e anche tanti singoli lavoratori, artisti e sportivi.

La recente crisi sanitaria ha messo a nudo l’inefficienza e la brutalità del sistema capitalista, che prima ha distrutto la sanità pubblica e poi ha dimostrato che il profitto e gli interessi delle classi dominanti sono sempre più importanti della sicurezza delle masse popolari, che sono state abbandonate a loro stesse.

Operai e lavoratori costretti a rischiare la salute per non fermare la produzione, licenziamenti, cassa integrazione non pagata, chiusure di decine di migliaia di piccoli esercizi commerciali e artigianali: una massa enorme di situazioni di povertà assoluta o comunque di grande difficoltà.

E la politica del Governo, supino ai monopoli capitalistici italiani e stranieri, è quella di far pagare i costi della crisi del sistema capitalistico globalizzato ai lavoratori e ai ceti popolari.

«La Repubblica italiana è fondata sul lavoro, vogliamo combattere questa ulteriore aggressione contro i diritti dei lavoratori, salariati o autonomi, che vogliamo rendere protagonisti – spiega il segretario generale del Partito Comunista Marco Rizzo – Chi produce la ricchezza del Paese deve essere al centro delle decisioni. Serve il cambio del modello di società e occorre rompere al più presto la gabbia europea. Il Partito Comunista rilancia l’unità di tutti i lavoratori e ribadisce l’alleanza strategica sociale, l’unica necessaria, chiamando nelle piazze di ogni regione i militanti, i simpatizzanti e tutti coloro che, sono contro il governo Draghi e che hanno bisogno di gridare che questo modello di società ha fallito».