No alla macellazione domestica dei bovini

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No alla macellazione domestica dei bovini e basta deroghe all’obbligo di stordimento per quella delle altre specie contemplate dalla legge: le associazioni scrivono alle Regioni e al Ministero della Salute.

No alla macellazione domestica dei bovini e basta deroghe all’obbligo di stordimento per quella delle altre specie contemplate dalla legge: è la richiesta delle associazioni Animal Law Italia, LAV ed Essere Animali, contenuta in una lettera indirizzata alle Regioni, alle Province Autonome e al Ministero della Salute, in seguito all’entrata in vigore, lo scorso 26 marzo, del decreto legislativo n. 27/2021, il quale all’art. 16 attribuisce alle Regioni la facoltà di disciplinare la macellazione domestica per autoconsumo, abrogando le disposizioni in materia già contenute nel Regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni.

Diversi sono, infatti, i problemi causati da questa nuova norma: innanzitutto, l’estensione della possibilità per i privati di macellare anche i bovini (precedentemente esclusi), novità poco comprensibile, tenuto conto che nell’attuale contesto storico e sociale la pratica tradizionale della macellazione domestica per autoconsumo riguarda esclusivamente suini e piccoli animali da cortile (polli, galline, conigli e lepri); in secondo luogo, ancor più data l’attuale situazione pandemica e la necessità di eliminare situazioni che possano innescare pericoli per la salute pubblica anche a causa di un’errata gestione degli animali da reddito (si pensi alla peste suina africana e all’influenza aviaria), si ritiene che i privati dovrebbero poter procedere alla macellazione di questi animali esclusivamente presso gli stabilimenti autorizzati o riconosciuti.

E’ necessario ricordare, inoltre, che gli animali sono riconosciuti come esseri senzienti in virtù dell’art. 13 del Trattato di Lisbona: costituirebbe quindi un primo fondamentale traguardo di civiltà giuridica imporre il preventivo stordimento anche nelle ipotesi di macellazioni per autoconsumo. Oltretutto, i conigli sono una specie che costituisce per numero di esemplari presenti nelle abitazioni degli italiani il terzo animale da compagnia dopo cani e gatti, pertanto la possibilità che questi animali possano essere macellati senza ricevere un preventivo stordimento urta la sensibilità di milioni di persone che hanno accolto un coniglio nella propria casa.

Da ultimo, per quanto riguarda, invece, gli aspetti igienico-sanitari, il Regolamento n. 853/2004, che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale, prevede una deroga per la produzione primaria per uso domestico privato e per la preparazione, la manipolazione e la conservazione domestica di alimenti destinati al consumo domestico privato.

In assenza di obblighi puntuali derivanti dalle normative comunitarie, sarebbe opportuno che le Regioni, per quanto di propria competenza, introducessero delle prescrizioni minime in grado di garantire una adeguata verifica sanitaria anche nelle macellazioni per autoconsumo.

«Non vi sono motivazioni valide per consentire ancora oggi la macellazione senza stordimento per conigli, galline e altri volatili da cortile. La scienza ha infatti da tempo dimostrato che queste specie soffrono il dolore come le altre”, affermano le tre associazioni. “La realtà della pandemia ci dimostra inoltre l’importanza di seguire scrupolosi protocolli sanitari per prevenire le zoonosi, in un momento di massima allerta per la presenza di diffusi focolai di malattie animali che potrebbero fare il salto di specie, come l’influenza aviaria. Chiediamo che le regioni e province autonome tengano pienamente conto di tutti questi aspetti“, concludono le associazioni, “nel disciplinare le macellazioni domestiche, discostandosi dalla tradizione a vantaggio degli animali e della salute pubblica”.