“Noi rispettiamo tutti. L’orrore è la discriminazione bolzanina nei confronti degli italiani”

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Attacco senatrice SVP a Meloni. De Carlo: “Noi rispettiamo tutti. L’orrore è la discriminazione bolzanina nei confronti degli italiani”

“”Non ho nulla in comune con Giorgia Meloni, anzi, quando apre la bocca inorridisco” e “Per noi sudtirolesi, Fratelli d’Italia è un tabù assoluto””: con queste parole rilasciate nel corso di un’intervista al Südtiroler Tageszeitung – quotidiano pubblicato a Bolzano in lingua tedesca -, la senatrice SVP Julia Unterberger attacca la leader di Fratelli d’Italia e il suo partito.
Contro le parole della meranese, si scaglia il senatore e coordinatore veneto FDI Luca De Carlo: “A lei fa orrore la presidente Meloni? A noi invece non fanno orrore tanto le sue parole, perché siamo in una democrazia e rispettiamo le posizioni di tutti, anche di quelle minoranze tutelate e ben foraggiate dallo Stato e che puntualmente si scagliano contro l’Italia, ma piuttosto ci fa impressione la discriminazione continua che i cittadini di lingua italiana subiscono in Alto Adige”.
De Carlo porta l’esempio più recente di questa discriminazione: “È contenuta nell’ultima finanziaria, ed è la creazione nella Provincia autonoma di Bolzano di una sezione speciale nell’albo dei medici per i professionisti che parlano solo tedesco. È anche così che si creano sanità e cittadini di serie A e di serie B all’interno della stessa nazione”.
Il senatore De Carlo lancia l’ultima frecciata alla collega altoatesina: “Ci fa molto piacere che la stessa Unterberger riconosca a Giorgia Meloni, persona che tanto orrore le provoca, una grande coerenza nelle sue posizioni politiche; una coerenza premiata dai sondaggi e dal sostegno di tanti, e sono sempre di più, cittadini italiani. Se Fratelli d’Italia per gli altoatesini di lingua tedesca è un tabù perché chiede pari dignità e diritti per i cittadini di tutta la nazione, senza favoritismi e sostegni a quello che ormai è uno stato nello stato e che discrimina gli italiani, saremo felici di continuare a lavorare per sfatare questo tabù”.